Valentina Pitzalis vittima e indagata: "Vivo perseguitata" racconta nell'intervista al settimanale Oggi. Tra operazioni e minacce
VALENTINA PITZALIS E LA SUA VITA OGGI
La vita di Valentina Pitzalis oggi è completamente diversa da quella di alcuni anni fa: “Combatto per essere ottimista e sono una persona ironica”, dice, “Dipendo dai miei genitori perchè non sono autosufficiente e percepisco una pensione di invalidità al 100% che sommata all’accompagnamento non arriva a 800 euro mensili”. Fortunatamente oltre agli insulti ed alle minacce da parte di chi, dice, “odia per istinto”, non mancano i moti di solidarietà. Spesso si è recata nelle scuole per parlare ai ragazzi ma anche qui ha dovuto fare i conti con dei muri difficili da scavalcare: “Accade spesso che se mi invitano arriva la solita lettera al preside: ‘Se la fate parlare, subirete anche voi conseguenze legali'”, rivela. Eppure terminata l’emergenza Coronavirus sogna di tornare a parlare ai ragazzi. Sul piano del suo stato di salute, Valentina ha raccontato: “Sono stata sei mesi in ospedale quando mi ha bruciata e lì supplicavo i medici di farmi morire perchè il dolore fisico era troppo”. Ad oggi ha affrontato circa 30 operazioni, in gran parte di copertura ed una di ricostruzione e molte, racconta, per la mano che sono riusciti a salvarle e per la quale sogna un giorno una protesi, anche se troppo costosa. “Avevo tentato di fare la ricostruzione del naso ma l’intervento non ha avuto un buon esito”. Dovrebbe però ancora sistemare labbra e naso per via dei problemi che le procurano. Fortunatamente, dice, “ho imparato ad accettarmi tanto tempo fa: nessuno mi ridarà il mio aspetto ma mi vado bene così come sono”. Nonostante quello che le è successo, dice, oggi continua a credere ancora nell’amore. “Non mi sono mai più innamorata perchè faccio una vita ritirata ed esco solo accompagnata per via delle minacce e delle mie difficoltà”, dice, ma è cresciuta con l’esempio dell’amore dei suoi genitori, un amore che spera di poter incontrare anche lei.