L'intervista a Lo stato delle cose del generale Vannacci, ecco che cosa ha detto ai microfoni de Lo Stato delle cose su Lega, Flotilla e non solo
Il generale Vannacci, europarlamentare della Lega, è stato ospite ieri sera in collegamento con Lo Stato delle Cose, talk di Rai Tre, e nell’occasione ha affrontato diversi argomenti a cominciare dalla spedizione della Flotilla: “Io della Flotilla conosco solo la Decima Mas? E’ una provocazione certo ma è anche riferito alle attività di questa Flotilla che sta facendo vela verso Gaza”.
E ancora: “Dicevano che volevano portare aiuti umanitari ma mi risulta che lo stato italiano li abbia già mandati in maniera molto efficienei, ben 100 tonnellate di aiuti, quindi ci sono metodi più efficienti per far arrivare degli aiuti a Gaza e non delle bagnarole nel Mediterraneo. Ci saranno degli scontri con le forze armate israeliane? Non credo che sia una vittoria politica quella della Flottilla, credo che l’attenzione su Gaza è puntata da mesi e la vittoria comunicativa di Hamas è già sancita, non credo ci saranno degli scontri, almeno che la Flotilla non usi violenza, le forze speciali della marina israeliana sono state create dagli italiani e sanno benissimo come operare”.
VANNACCI SU IACCHETTI E LA LEGA
Sulla lite in tv di Enzo Iacchetti a Cartabianca, con il comico che ha spiegato di essere stato minacciato e anche di aver perso dei lavori, Vannacci commenta: “Non conosco la situazione di Iacchetti, è stato totalmente indecoroso così come la minaccia corporale e questa la dice lunga su una certa mentalità che giustifica ogni reazione. Santoro ha minimizzato – riferendosi all’ospite prima di lui a Lo Stato delle Cose – così come ha fatto con i facinorosi che hanno messo a ferro e fuoco Milano stamattina manifestando per la Palestina, sono due pesi e due misure. Comunque se Iacchetti avesse ricevuto minacce non sarebbe sicuramente una cosa simpatica”.
Sul suo ruolo all’interno con la Lega, Vannacci ha smentito le voci di tensioni: “Non mi sento assolutamente attaccato all’interno della Lega e la mia partecipazione a Pontida lo prova, l’entusiasmo che ho trovato fra militanti e dirigenza conferma che il partito è unico sotto le leadership di Salvini, che ha una dirigenza compatta composta da persone che sicuramente hanno una declinazione diversa rispetto a quelli che sono i principi del partito, ma che insieme andiamo tutti avanti, c’è una certa stampa che vuole far trasparire da sempre una frattura, una cricca o degli attriti ma questa non è la realtà e si vede dal fatto che stiamo andando tutti avanti”.
VANNACCI SU ILARIA SALIS E IL CLIMA D’ODIO NEI SUOI CONFRONTI
Ilaria Salis ha chiesto di essere processata in Italia per i fatti avvenuti Ungheria, una richiesta che trova Vannacci contrariato: “Salis è una pluricondannata in Italia ed è indagata per aver spaccato la testa all’estero a uno che non la pensava come lei, il reato è stato commesso all’estero e non vi è motivo per giudicarla in Italia, non si può pensare di accordare l’immunità ad una persona del genere per due motivi: l’immunità copre l’attività parlamentare e andare a spaccare la testa alla gente non rientra in queste attività, inoltre la signora Salis non era europarlamentare quando si presume che abbia commesso il fatto quindi l’immunità è solo uno scudo che distinguerebbe il cittadino qualunque dal cittadino Salis”.
Infine, sul possibile odio politico nei suoi confronti, il generale Vannacci spiega: “Io come obiettivo dell’odio politico? Certo che ci ho pensato, non è la prima volta che mi minacciano, ho visto striscioni a Lucca… nella chat del giornalista Giannini c’è scritto riferendosi a me “uccidiamolo”, c’è qualcuno che butta benzina sul fuoco, io non ho paura, ho sempre gestito il rischio nella mia vita, ma questo è il clima, c’è una violenza quasi minimizzata, una rivolta sociale, l’idea che bisogna tappare la bocca a chi non la pensa come noi, come il contraddittorio di Iacchetti, una idea che riflette tantissimi di sinistra che sono perfettamente inquadrati nel politicamente corretto, sicuramente dà da preoccuparsi. Stamane ero a Venezia ma la presidente dell’ateneo mio ha negato l’ingresso perchè il parlamentare europeo più votato d’Italia non può parlare secondo lei, l’intolleranza è di chi si dichiara democratico ed è attaccato ai principi di libertà”.