Julio Velasco, allenatore di pallavolo e direttore sportivo, parla della Nazionale di calcio dopo la mancata qualificazione al mondiale. Le sue parole
Secondo il tecnico e dirigente sportivo, in Italia ci sarebbe un atteggiamento troppo pessimista dopo una delusione, come appunto quella contro la Macedonia del Nord: “In Italia c’è un pessimismo eccessivo. Non ci si rende conto di vivere in uno dei pochi paesi ricchi del mondo. Ci confrontiamo sempre con chi sta meglio e non guardiamo chi sta peggio. E qui arriviamo allo sport. Mi chiedo: era tutto ok nove mesi fa quando l’Italia vinse gli europei? Adesso che la nazionale non parteciperà al mondiale siamo invece di fronte al disastro totale? La verità è che c’è da cambiare anche quando si vince”.
Calcio italiano, cosa va e cosa non va secondo Velasco
Qual è il problema principale del calcio italiano? Secondo Julio Velasco, manca un elemento fondamentale: la velocità. Sulle pagine de Il Messaggero, l’allenatore di pallavolo spiega: “In Italia negli ultimi anni c’è stata la contrapposizione tra “giochisti” e “risultatisti”. Oggi lo sport in generale pone invece un altro problema: quello della velocità. Se io sono giochista, ma sono lento, non vado da nessuna parte. È quello che ci insegna la Premier, dove si pratica un calcio più rapido. Perché in Italia i giocatori frenano quando si avvicinano all’area? Suggerisco un’ipotesi: prevale la paura di perdere il pallone e di incassare il contropiede. Il coraggio è anche rischiare di perdere il pallone e lottare per riconquistarlo. Il problema del gol accompagnò l’Italia pure durante l’europeo, ma fu superato perché la nazionale giocò un calcio veloce”.
Dunque, non è tutto da buttare, anche dopo una delusione simile. La soluzione è ripartire: lo sa bene anche Mancini, che ha scelto di rimanere. Velasco prosegue: “Bisogna rialzare la testa, correggere gli errori e migliorare i punti di forza. L’Italia ha potenzialità enormi: talento, creatività, l’intelligenza. Toglietevi quella nuvola di pessimismo sopra la testa e guardatevi intorno: vi accorgerete che essere italiani è una bella cosa”.