Per Attilio Briccola (AD di Bric's) il segreto del loro successo è la cultura aziendale familiare: la sua ricetta al Manifesto del Buon Lavoro

Per Attilio Briccola, CEO di Bric’s, le aziende non devono fare proclami, ma mettere le persona al centro nella quotidianità, in linea con i principi del Manifesto del Buon Lavoro di Compagnia delle Opere, viaggio arrivato con lui alla nona tappa (qui la precedente). Lo spiega nell’intervista a Sussidiario TV, indicando i collaboratori come il bene più prezioso, come emerso durante la pandemia, quando nonostante le pesanti perdite, nessun dipendente ha lasciato l’azienda.



Non è difficile per la sua azienda trattenere i dipendenti, visto che è stato costruito un clima aziendale positivo e familiare, percepito come “diverso” anche da chi arriva da fuori. Inoltre, l’azienda ha davvero una cultura familiare con 8 fratelli soci, di cui 6 operativi in azienda. Anche questo favorisce un ambiente accogliente, stabile e umano, ma è anche un approccio che contribuisce a un clima in cui si valorizzano le persone, specialmente donne e madri.



D’altra parte, Briccola non nasconde la difficoltà nel trovare personale per la produzione, soprattutto già minimamente formato. Ma ha affrontato anche temi come turnover, retribuzione e immigrazione, spiegando che oltre il 50% dei lavoratori nel settore produttivo sono immigrati e senza immigrati, aziende come Bric’s non potrebbero esistere. Ma ha anche rivendicato come la parità di genere sia radicata nella cultura dell’azienda, grazie anche all’esempio del padre di Attilio, che ha sempre sostenuto il ruolo delle donne e delle madri in azienda.

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