Una coppia di genitori di Vicenza sono accusati di omicidio volontario: non avrebbero prestato le cure necessarie al figlio, morto a causa di un tumore
Oltre a dover affrontare la già di per sé dolorosa morte dell’unico figlio a causa di un tumore che l’aveva colto, una coppia di genitori di Vicenza potrebbe presto trovarsi a rispondere in tribunale della pesantissima accusa di omicidio volontario: un caso complesso che – è bene precisarlo – per ora è ancora alle sue fasi iniziali e sembra vertere attorno all’ipotesi che i genitori non avrebbero fornito al giovane figlio le cure necessarie per affrontare e (potenzialmente) superare la sua grave malattia; mentre la fonte originale della notizia sarebbe Il Gazzettino di Vicenza, che per primo ha riportato la notizia dopo aver appreso dell’indagine dalla procura locale.
Vicenza: coppia di genitori accusata di omicidio volontario per la morte del figlio, affetto da un tumore
Il caso, appunto, per ora è ancora in larga parte da scrivere, ma per quello che ci è dato sapere tutto sarebbe iniziato grosso modo all’inizio dello scorso anno, quando il figlio della coppia morì tragicamente all’ospedale San Bortolo di Vicenza dopo diverse settimane di ricovero per l’aggravarsi del suo quadro clinico a causa di un tumore (per ora non ci è dato sapere di che tipo fosse), scoperto diverso tempo prima: ancor prima del decesso, la procura dei minori di Venezia – su spinta di una segnalazione da parte dei servizi sociali – iniziò a indagare sulla vicenda, e il fascicolo finì presto sulle scrivanie della procura ordinaria di Vicenza.
Con il minore ancora in vita, la procura ipotizzò che non gli fossero state fornite tutte le cure di cui avrebbe avuto bisogno per evitare che il quadro clinico si aggravasse in modo così tanto marcato (tale, appunto, da cagionarne la morte poco dopo), e solamente nell’ultimo periodo è arrivata la conferma dell’indagine con l’ipotesi di omicidio volontario che vede al centro la coppia di genitori di Vicenza: dal canto loro, l’unico commento arrivato è quello dei loro legali, che si dicono in attesa di valutare “con esattezza” il fascicolo prima di scegliere le prossime mosse; fermo restando che ritengono le accuse “un’enormità”, specie se sommate “all’ergastolo” che stanno già scontando.
