Possibile svolta nelle indagini sull'omicidio di Vincenza Saracino: gli inquirenti sarebbero sulle tracce di un presunto killer scappato all'estero
Potremmo essere ad un passo da una svolta nel giallo dell’omicidio di Vincenza Saracino, la 50enne trovata morta in una fabbrica abbandonata poco distante da Canizzano – in provincia di Treviso – lo scorso 3 luglio: gli inquirenti (secondo quanto riferisce il Gazzettino) sembrano essere sulle tracce del presunto killer, nel frattempo scappato in un non meglio precisato paese estero; ma va anche detto che sulle indagini vige il massimo riserbo e non è chiaro se la pista sia certa o se si tratti di un semplice sospetto, così come non è stata divulgata alcuna informazione sull’uomo nel mirino degli inquirenti.
Facendo un passetto indietro, tutto ciò che sappiamo su Vincenza Saracino è che aveva 50 anni e gestiva – assieme al marito, Fabio Stevanato – un sexy shop in quel di Preganziol (comune nel quale rientra il sobborgo di Canizzano): la donna nella serata del 3 luglio si era recata di sua volontà nei pressi di quella fabbrica abbandonata, dove sarebbe andata incontro al suo killer che le ha inflitto quattro profonde ferite tra collo e mandibola, lasciandola esanime a terra senza lasciare alcuna traccia significativa.
Le indagini sulla morte di Vincenza Saracino: dalla pista passionale alla rapina, come si è arrivati al presunto killer
Da subito le indagini sulla morte di Vincenza Saracino si era concentrate – quasi da prassi assodata – sul marito, ma la pista è stata preso scartata visto l’alibi dell’uomo e soprattutto il fatto che si sia dimostrato estremamente collaborativo con gli inquirenti; mentre l’ipotesi che si fosse trattato di un omicidio passionale è stata smentita dalla completa assenza di violenze nel corpo della donna, così come visto il ritrovamento della sua borsetta e dell’intero contenuto (tra cellulare e soldi) hanno permesso di escludere l’idea che si trattasse di una rapina finita nel peggiore dei modi.
Una svolta significativa – riferisce sempre il Gazzettino – l’hanno data l’analisi del cellulare e della bicicletta di Vincenza Saracino, con qualche messaggio che potrebbe aver fatto pensare ad un appuntamento programmato con quello che si è poi trasformato nel sul killer: l’uomo forse era uno dei frequentatori del sexy shop di Canizzano; mentre ore è probabile che gli inquirenti stiano cercando di ottenere un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti, con gli occhi puntati sul Sudamerica.
