Vito Crimi cede il passo. Giuseppe Conte è ufficialmente il nuovo presidente del Movimento 5 Stelle e lo storico reggente si farà da parte. Intervenuto ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, il parlamentare ha spiegato di non aver intravisto alcun ruolo per sé nei nuovi organi del M5s, commentando così le dimissioni del comitato di garanzia: «E’ un passo doveroso quando c’è un cambio di leadership, tutti dovrebbero farlo».
Vito Crimi è tornato sulle tante critiche ricevute in veste di reggente, sottolineando di essere stato il classico capro espiatorio e di aver preso le decisioni in base a fatti precisi: «Soprattutto, sono rimasto dov’ero per un anno e mezzo perché nel frattempo c’è stata una pandemia, e sarebbe stato impossibile eleggere nuovi vertici. Me ne sarei andato già nel settembre scorso, ma si era posta l’esigenza di tenere gli Stati generali. Poi a inizio di questo anno è caduto il governo Conte II. E Beppe Grillo ha deciso di puntare sull’ex premier come nuovo leader».
VITO CRIMI: “CONTE-GRILLO, INCOMPRENSIONI SUPERATE”
Vito Crimi ha rivendicato l’azione del M5s al governo, dalle modifiche alla riforma della giustizia alle dimissioni di Ugo de Carolis e Renato Farina, promettendo battaglia sul testo Cartabia: «Non molleremo mai su certi temi, e se avremo i voti cambieremo la riforma». Vito Crimi ha ribadito che non farà parte della nuova segreteria del Movimento 5 Stelle, invocando facce nuove e profili di esperienza. L’ex reggente darà il suo contributo ovviamente, in particolare sulla parte tecnologica, ed è poi tornato sul rapporto tra Grillo e Conte: «Beppe è sempre iperbolico nei toni (sorride, ndr). Ma il tema vero è che lui e Conte dovevano conoscersi meglio, parlarsi. Il Movimento è la creatura di Grillo, e lui aveva dei timori. Ci sono state incomprensioni, che ora sono state superate».