Madame debutta sul palco dell’Ariston con “Voce” e convince con la sua esibizione. Attesa al Festival di Sanremo 2021, la più giovane Big è arrivata sul palco dell’Ariston scalza e ha interpretato il brano con cui cerca la propria identità e la testimonianza della sua esistenza tramite la sua arte. Dopo i successi degli ultimi anni e le collaborazioni, si dimostra all’altezza del palco dell’Ariston, anzi potrebbe sorprendere nella classifica. Ha saputo gestire l’emozione e ha incantato tutti non solo con il suo stile glamour. C’è l’impronta di Durdust e si vede, ma c’è pure il grande carisma di una ragazza di 18 anni che ha saputo dominare il palco con una canzone destinata ad avere successo.
«Voglio che il mondo si rifletta su di me. Voglio sentire il mio corpo che assorbe le immagini o le rigetta sotto forma di fasci di luce. Voglio essere verità, voglio essere trasparente, voglio essere pura, voglio essere vera», ha twittato dopo l’esibizione. (agg. di Silvana Palazzo)
“VOCE”, ANALISI TESTO CANZONE MADAME
Innamorata della poesia medievale, Madame è molto attenta nella stesura dei suoi testi e lo si vede anche nel brano che presenta al Festival di Sanremo per il suo esordio, Voce. Giovanissima, non ancora ventenne, è salita alla ribalta quando il campione della Juventus Ronaldo ha usato alcuni suoi brani per degli spot in cui si vedevano sue immagini del corso della vita. E’ una canzone, questa, che si può interpretare a più livelli, tanto il testo, come detto, è raffinato e ricco di metafore. Sembrerebbe che la cantante, pur usando la seconda persona, riferendosi a una lei, in realtà si riferisca a se stessa, al suo io, al volersi bene. E’ un tema questo, che molti anche tra i più giovani stanno riscoprendo, guardarsi dentro per scoprire chi siamo, dialogare con se stessi per conoscersi a fondo e imparare soprattutto a volersi bene. “Mi ricordo di te / Ricordo i mille giri sulle giostre su di te / Ho fatto un’altra canzone / Mi ricorda chi sono” inizia così Voce.
UN DIALOGO CON IL PROPRIO IO INTERIORE
Un testo molto lungo: “E ti dico che mi manchi / Se vuoi ti dico cosa mi manca / adesso che non ci sono più / adesso che non ci sei più”. Ecco, come dicevamo, la protagonista che parla con se stessa, con quella parte del suo io che si è allontanata da sé: “Tu sei la mia voce / mi ricordo di te / mi vedevano ridere sola / Ma eri te” è un passaggio ulteriore di questo dialogo intimo e personale. Nel finale, le due parti della protagonista si rinconciliano, dopo aver riflettuto su tante cose, sugli errori, sugli sbagli commessi, “in un bosco di me / c’è un rumore incessante”. Quel rumore che ci portiamo dentro fino a quando non facciamo pace con noi stessi. “Siamo tornate” da quel bosco dove correvamo insieme, da quella strada dove urlavamo insieme, “e per sempre sarà / che tu sei la mia voce”. L’io spezzato si ricompone, la vita può ricominciare. Un bellissimo messaggio e un testo davvero affascinante.