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Home » Esteri » Europa » Von der Leyen: “riarmare l’UE con urgenza”/ Vertice Uk, come è andato. Usa: “Ucraina collabori per la pace”

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Von der Leyen: “riarmare l’UE con urgenza”/ Vertice Uk, come è andato. Usa: “Ucraina collabori per la pace”

Niccolò Magnani
Pubblicato 2 Marzo 2025
Vertice Londra, guerra Ucraina

Vertice di Londra sulla pace in Ucraina (ANSA-EPA 2025)

Cosa ha detto la Presidente Von der Leyen sulla difesa UE e sul riarmo dell'Europa: il vertice di Londra su Kiev, gli scenari e il ruolo di Meloni e Starmer

L’EUROPA DA RIARMARE E LA CONTINUA POSIZIONE PRO-UCRAINA: COSA HA DETTO LA PRESIDENTE VON DER LEYEN

A prescindere da una rinnovata posizione nella NATO o in una nuova cornice di difesa e sicurezza atlantica, l’Europa intera deve essere riarmata pesantemente e con urgenza: lo ha detto la Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen al termine del vertice di Londra con gli altri leader occidentali, ad esclusione del Presidente Usa Donald Trump. È proprio in risposta al caos generato dallo scontro alla Casa Bianca con il Presidente ucraino, Ursula Von der Leyen, che i vari Von der Leyen, Meloni, Macron, Scholz, Costa, Tusk e molti altri sono stati ospitati dal Premier Starmer, nel tentativo di costituire un nuovo avvicinamento UK-UE dopo la Brexit.


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Il prossimo 6 marzo 2025 a Bruxelles la leader tedesca in Consiglio UE presenterà il nuovo programma straordinario di riarmo dell’intera Europa, anticipato oggi nel vertice alla Lancaster House: serve al più presto e con urgenza, «riarmare l’intera Europa», ha proseguito Von der Leyen parlando con la stampa all’uscita dalla riunione allargata dei leader europei e occidentali. Un summit complesso e non risolutivo, ma che rimette al centro del dialogo il Regno Unito e – come poi vedremo – la stessa Italia di Giorgia Meloni.


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Ma è dalle anticipazioni di Von der Leyen sul programma di riarmo che si odono venti inquietanti futuri di un Continente che, invece di allontanarsi dalla guerra, pare avvicinarsi precipitosamente: serve intensificare «in modo massiccio la produzione militare e gli investimenti», spiega la Presidente della Commissione Europea parlando di una difesa comune in UE che debba avere finanziamenti e investimenti che possano uscire dal Patto di Stabilità, almeno nei prossimi anni, «dobbiamo prepararci al peggio». È poi la stessa Von der Leyen che parla di garanzie continue da fornire all’Ucraina contro l’aggressione russa, andando oltre la polemica fra Trump e Zelensky e rimanendo ferma con la linea imbracciata dal febbraio 2022 fino ad oggi: «non si può modificare i confini con la forza», o anche «invadere e intimidire il proprio vicino».


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STARMER, MELONI, USA: COSA SI MUOVE ATTORNO ALLA DIFFICILE PACE TRA ZELENSKY E PUTIN

Un vertice particolare e in qualche modo storico quello andato in scena oggi a Londra, sia per la disomogeneità dei presenti (mancavano gli Usa, ma senza che questo abbia ancora “tagliato” i cordoni all’interno dell’Occidente) che per la diversità di importanza che oggi hanno Paesi storicamente centrali come la Germania o la Francia. Sebbene Macron, con il Premier inglese Starmer, continui ad annunciare la presentazione a breve di un piano di pace alternativo (da sottoporre all’amministrazione Usa), sono figure come il Primo Ministro inglese, la Polonia di Tusk e, soprattutto, l’Italia della Premier Meloni ad emergere come potenzialmente chiave per il dialogo a lunga distanza con gli Stati Uniti.

È a Palazzo Chigi infatti che Trump guarda, l’unica leader mondiale sentita nelle ultime ore dopo lo scontro alla Casa Bianca con Zelensky: come ha spiegato la stessa Premier italiana all’uscita del vertice di Londra, «gli Stati Uniti sono i primi a cercare la pace duratura, si lavora per trovare assieme le soluzioni giuste». Meloni insiste sul tenere unito l’Occidente, non separando Washington, l’Ucraina e Bruxelles, e invitando tutti gli attori protagonisti a rendersi disponibile a questo sostanziale dialogo di pace: sia Starmer che la leader italiana cercano di tenere assieme i “cocci”, più di quanto fatto ad esempio dalla Presidente Von der Leyen.

Questo tentativo viene stimato da Washington, con l’amministrazione Trump che ringrazia i tentativi diplomatici all’interno dell’Europa per portare ad una pace duratura ma veloce in Ucraina: secondo quanto sottolineato dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, Mike Waltz, in una intervista odierna alla CNN, serve che Zelensky collabori con l’America e con la Russia «per arrivare alla pace». Se questo non dovesse avvenire, tuona il collaboratore di Trump, il problema sarebbe enorme e a quel punto il Presidente dovrebbe meditare sulla sua posizione alla guida dell’Ucraina (tradotto in parole nette, si dimetta se non vuole collaborare ai negoziati). In attesa di capire dunque se l’UE aumenterà davvero la spesa per la difesa, il quadro resta molto caotico ma non ancora del tutto invalidante un processo di pace a più livelli sull’asse Usa-Russia-Ucraina-Europa.

Tags: Ursula Von Der LeyenGiorgia MeloniDonald TrumpVolodymyr Zelensky

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