DIE HARD – DURI A MORIRE/ Azione e risate in un film con tre “big”

- Gianni Foresti

Compie 20 anni il film di John McTiernan, parte della saga che ha reso celebre Bruce Willis, con un personaggio simile a quelli visti in altre pellicole. La recensione di GIANNI FORESTI

Die-Hard_duriamorireR439 Una scena del film

1995, Die Hard – Duri a morire. Vidi questo film di John McTiernan l’anno dopo insieme a mio figlio di sei anni. Lo guardò attentamente sino alla fine ed esclamò: che avventura! Non c’è che dire, questa pellicola dell’agente J. McClane prende veramente, ho visto il film diverse volte.

Il nostro Bruce Willis è alle prese con un pazzo psicopatico che gli fa fare una caccia al tesoro, con indovinelli rompicapo. Se sbaglia, boom!, salta New York. Lo accompagna in questo gioco il nero Samuel L. Jackson. Un bianco e un nero che devono salvare la città. La coppia è irresistibile, hanno uno humor efficace e godurioso. A questo si lega la buona regia e il buon montaggio e ne esce un action-movie-commedia con buoni risultati.

C’è il cattivo, Jeremy Irons, che non è uno psicopatico, ma ha creato un diversivo per rubare i lingotti d’oro della Federel Reserve. Scontato il finale, ma comunque il voto a questo film è alto.

Bruce Willis ha ormai il cliché del muscoloso e inaffondabile poliziotto. Dopo gli altri film con McClane, questo ruolo è diventato la normalità della maggior parte delle sue pellicole, basti pensare a Fbi: Protezione Testimoni, I Mercenari e Red

La sua ironia comunque è l’altra faccia dissacrante del Rambo che poi compie delle azioni poliziesche incredibili. Gli piacciono le canottiere leghiste simil Bossi, che alla fine sono zozze e intrise di sangue. Ricordiamo Bruce in Pulp Fiction di Tarantino, dove Samuel L. Jackson ha cominciato la sua seconda vita: è diventato il suo attore feticcio, con il prossimo western dell’istrionico regista saranno sei i film interpretati per lui. Mi piace, è un buon attore, sa caratterizzare diversi personaggi. Grande la sua interpretazione del Nero in Sunset Limited con Tommy Lee Jones, tratto dall’opera di C. McCarthy. Un po’ svogliato nel suo ultimo film, Big Game, ma lì sono la sceneggiatura e i dialoghi a essere scarsi.

Parliamo del cattivone interpretato da Jeremy Irons altro grande attore, bravo in Mission con De Niro, Oscar per Il mistero Von Bulow del 1991, nel 1995 era già una star affermata e ha continuato a esserlo.

Film avventuroso, buon action movie e si ride pure. Ideale per una serata agostana sul divano.





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