CASO RUBY/ La prova in mano a Berlusconi: “All’epoca non era minorenne. Sarò assolto con formula piena”

- La Redazione

Il presidente Berlusconi avrebbe in mano la prova che lo scagionerebbe dall’accusa di prostituzione minorile: ovvero, Ruby, all’epoca dei fatti, non era maggiorenne.

berlusconi_vedeneroR400 Foto Imagoeconomica

Il presidente Berlusconi avrebbe in mano la prova che lo scagionerebbe dall’accusa di prostituzione minorile: ovvero, Ruby, all’epoca dei fatti, non era maggiorenne.

Berlusconi e i suoi legali sarebbero in procinto di tirare fuori l’asso dalla manica. C’è un elemento, finora taciuto che smonterebbe il processo del 6 aprile. «Abbiamo le prove che non era minorenne!»: così Berlusconi andrebbe spigando in incontri privati ai fedelissimi. Il che si aggiungerebbe a quanto sostento dal Cavaliere da giorni: «ha detto di non avere mai avuto rapporti sessuali con me e dunque non si capisce proprio dove stia il reato».

In ogni caso, la questione non sarebbe più da porsi. Ruby, infatti, all’epoca dei presunti fatti non sarebbe stata minorenne. «È stata registrata all’anagrafe due anni dopo essere nata», spiega il premier ai suoi il che porterà ad un’unica conclusione. Sarà cioè «assolto con formula piena», sempre che a sentenza – dice – si arrivi. Pare che l’idea sia quella di tirar fuori la prova a processo iniziato. Pare che le indagini difensive per raccoglierla siano giunte fino in Marocco, dove non sarebbe tradizione registrare i figli all’anagrafe il più presto possibile.

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«Sostiene il premier – dice una fonte del Pdl – che lui non ha mai fatto sesso con la ragazza, sosterrà la difesa che in ogni caso non si trattava di una prostituta, ma se veramente fosse dimostrabile che Ruby ha conosciuto Berlusconi quand’era maggiorenne non ci sarebbe nemmeno bisogno di dover dimostrare le prime due cose, il processo finirebbe in quel momento».

 

Quanto all’altra accusa, quella di concussione, Berlusconi ha commentato:  «Trovo assurdo questo processo perché mi si accusa di un qualcosa che non esiste. La concussione è un’accusa che non sta in piedi, perché il diretto interessato ha smentito di avere subito pressioni di qualsiasi tipo. Così come Ruby ha smentito di aver avuto rapporti sessuali con me. Si tratta di una cosa assurda, semplicemente assurda».

 





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