SANTO DEL GIORNO/ Il 29 ottobre si celebra Sant’Onorato

- La Redazione

Il 29 ottobre è il giorno dedicato alla memoria di Sant'Onorato di Vercelli, vissuto negli anni tra la fine del III secolo e l'inizio del IV. Vediamo la storia del Santo.

Croce-Crocifisso-defunti-lapide-cimitero-dolore-sofferenza (InfoPhoto)

Il 29 ottobre è il giorno dedicato alla memoria di Sant’Onorato di Vercelli, vissuto negli anni tra la fine del III secolo e l’inizio del IV. Il suo nome è indissolubilmente legato a quello del santo patrono di Milano, Sant’Ambrogio. Nato a Vercelli intorno al 330, non si sa molto della sua esistenza. Non si conosce nulla della sua famiglia e della sua infanzia, ma è sotto gli occhi di tutti il legame della sua chiesa, quella vercellese, con quella milanese di Sant’Ambrogio. Le sue vicende conosciute partono dal 396, anno in cui muore il vescovo Limenio e la comunità di Vercelli sprofonda nella crisi. Nessuno è in grado di designare un nuovo vescovo. Come se non bastasse, due monaci apostati milanesi contribuiscono a far peggiorare ulteriormente la situazione, opponendo alla riforma di Limenio e e mettendo in circolazione dottrine false sull’ascetismo e la continenza. Inoltre, iniziano a diffondere una rivalità fittizia nei confronti di Sant’Ambrogio, attribuendogli le cause della mancata designazione di un successore. Ambrogio decide di intervenire con un’accorata epistola e con la scelta definitiva del candidato, che cade proprio su Onorato, che già faceva parte del cenobio di Eusebio. Quest’uomo si fa notare per le sue grandi virtù e viene subito stimato da tutti, diventando così il nuovo vescovo di Vercelli. In questo modo, Sant’Ambrogio viene riabilitato e anche i più scettici iniziano a dargli i meriti della rinascita della Chiesa vercellese. Onorato dimostra grande riconoscenza e devozione nei confronti di Ambrogio e lo assiste a Milano in punto di morte, nel 397. Si narra che il Santo di Vercelli si sia recato presso Milano per amministrare ad Ambrogio il santo Viatico, dopo il quale quest’ultimo sarebbe morto al massimo della serenità. Il suo episcopato dura circa venti anni, fino a quanto Sant’Onorato non muore serenamente nella sua Vercelli il 29 ottobre del 415. Esistono alcune testimonianze del suo illuminato episcopato. Un carme, inciso sul sepolcro della sua tomba, sottolinea la grande importanza della sua azione pastorale basata sull’umiltà e sulla moderatezza. In questo pezzo, Sant’Onorato viene descritto come un discepolo perfetto di Eusebio, con il quale aveva subito le pene dell’inferno a causa dell’esilio e di tanti anni di carcere. Inoltre, viene evidenziato il suo impegno a sostegno dell’ortodossia della religione cattolica contro gli ultimi residui di Arianesimo ancora presenti nel suo territorio e i falsi storici descritti da Gioviniano. Onorato viene elogiato da tutti anche per essere stato un esempio perfetto di azione pastorale e di vita basata sul massimo dell’impegno e dell’abnegazione. Sant’Onorato viene celebrato il 29 ottobre, giorno del suo decesso, ed è molto considerato nelle diocesi di Vercelli e di Milano. I suoi resti sono conservati presso la mensa di un altare presente all’interno della Cattedrale di Vercelli, accanto a quelle del suo maestro Eusebio e del suo predecessore Limenio. La sua iconografia è rappresentata da un santo vescovo piuttosto anziano e lo raffigura mentre comunica la morte di Ambrogio.







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