Valeria Fedeli e Carla Caiazzo / Foto, incontro tra il ministro dell’Istruzione e la 35enne sfregiata dall’ex: “Emozionante” (oggi, 11 gennaio 2017)

- La Redazione

Valeria Fedeli, il Ministro d'Istruzione attaccata a Roma da alcuni manifesti: "macchina del fango" tuona il PD, ma Mario Adinolfi ricorda il significato della frase (oggi, 11 gennaio 2017).

vfedeli_parlamentoR439 Valeria Fedeli, ministro dell'Istruzione (LaPresse)

Carla Caiazzo ha incontrato il ministro della Pubblica istruzione Carla Fedeli e la senatrice Laura Puppato: la 35enne bruciata dall’ex mentre era incinta della figlia, nata prematuramente, ha pubblicato un post su Facebook per commentare quello che considera il primo passo di un percorso da seguire insieme a tutte le donne. «Un momento emozionante, semplice, diretto. Io rido ancora, e continuerò a farlo con voi. La vita è bella» ha scritto Carla Caiazzo, che si occupa dell’associazione “Io rido ancora” per aiutare tutte le vittime come lei. Dopo quasi un anno dall’aggressione del suo ex compagno Paolo Pietropaolo, che è stato condannato a 18 anni di carcere, la donna mostra per la prima volta il suo volto dopo l’aggressione. Voglia di rivincita per la donna sottoposta a 20 interventi per curare le ustioni. Clicca qui per visualizzare il post e le foto che ha pubblicato Carla Caiazzo dopo l’incontro con Valeria Fedeli.

Continua la polemica sul titolo di studio del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, “colpevole” di aver vantato una laurea in Scienze Politiche non realmente esistente. Lungo le strade di Roma sono comparse diverse gigantografie del Ministro nella notte fra il 9 ed il 10 gennaio scorsi, corredate di accuse pesanti, che sottolineano come per la carica della Fedeli servano “terza media, amicizie e molte bugie”. A nulla è valsa quindi la corsa ai ripari di Valeria Fedeli, che subito dopo il primo attacco aveva modificato il proprio curriculum da laurea in diploma per assistenti sociali, un ridimensionamento che non è sfuggito all’occhio vigile del Movimento 5 Stelle. Non ci sta tuttavia il PD, che difende a spada tratta il Ministro e che parla di attacchi ingiusti e di “macchina del fango”. Diversi tweet sono stati scritti infatti a favore della Fedeli, dalla semplice solidarietà alle accuse accese di chi ha ideato la “campagna d’odio”, come è stata definita dalla deputata Ileana Piazzoni. 

A difesa di Valeria Fedeli anche il capogruppo PD in Commissione Cultura della Camera, Maria Coscia, che ha espresso la propria solidarietà verso il Ministro dell’Istruzione. Secondo il suo punto di vista, il responsabile – o i responsabili – sarebbero autori di “vergognosi manifesti”. La stessa linea è stata adottata inoltre dalla Senatrice Laura Puppato, che ha puntato il dito contro la “cultura maschilista” di cui si è fatta portavoce quest’azione. Più diretto invece il Senatore Bruno Astoree, che si chiede invece chi ha sovvenzionato una campagna simile. Dall’altra parte della barricata il giornalista Mario Adinolfi, che ha spudoratamente attaccato il PD, definendo giuste le accuse e sottolineando invece – riporta Il Fatto Quotidiano – che il termine “macchina di fango” è stato attribuito a questo evento in modo del tutto errato. “Definizione inventata da Roberto Saviano per attaccare coloro che descrivevano gli imbrogli di Gianfranco Fini con la casa di Montecarlo”. 







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