MARILIA RODRIGUES/ Uccisa dall’amante, incinta del suo killer: processo a Grigoletto (Un giorno in pretura)

- Emanuela Longo

Marilia Rodrigues, l'hostess brasiliana uccisa dall'ex pilota Claudio Grigoletto, datore di lavoro e amante dal quale aspettava un figlio. Il processo all'assassino reo confesso.

un_giorno_in_pretura_facebook Omicidio Alberto Musy, Un giorno in Pretura

Il delitto di Marilia Rodrigues sarà al centro della nuova puntata di Un giorno in Pretura in onda nella terza serata di oggi, sabato 9 dicembre. Un omicidio assurdo, sul quale è calato ufficialmente il sipario lo scorso febbraio, con la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione a Claudio Grigoletto, ex pilota ed amante della bella hostess brasiliana, strangolata un giorno di fine estate del 2013. L’uomo è stato condannato in tutti e tre i gradi di giudizio al massimo della pena, ritenuto il solo responsabile del delitto, della distruzione del cadavere e procurato aborto. La giovane Marilia, infatti, aspettava un figlio proprio dal suo assassino nonché datore di lavoro. Un assassinio inquietante che si consumò a Gambara, nella Bassa bresciana. Un venerdì di fine agosto, il corpo senza vita di Marilia Rodrigues, all’epoca 29enne, fu rinvenuto nell’ufficio della Lk aviation a Gambara. Qui la giovane lavorava come segretaria e da qualche tempo era divenuta l’amante di Grigoletto, sebbene lui fosse sposato. La loro relazione venne subito a galla con l’inizio delle indagini e proprio l’autopsia svelò lo stato di gravidanza della giovane, la quale portava in grembo da 4 mesi il figlio del suo datore di lavoro. L’uomo l’aveva strangolata il giorno precedente al suo ritrovamento, poi aveva ricoperto il corpo di fogli di giornale intrisi di ammoniaca. Aveva quindi manomesso i bulloni della caldaia facendo saturare la stanza di gas. Un delitto studiato nei minimi dettagli per eliminare definitivamente colei che da amante si era trasformata nel suo più grande ostacolo per la vita coniugale. Lui, infatti, oltre ad una moglie aveva anche due figlie molto piccole.

TUTTE LE TAPPE DEL PROCESSO A CARICO DI GRIGOLETTO

Le indagini sulla morte di Marilia Rodrigues procedono spedite per alcuni giorni, fino alla confessione di Grigoletto che ammette di aver ucciso la 29enne dopo una violenta lite poiché, a suo dire, la brasiliana aveva avanzato pretese economiche che lui non era più in grado di soddisfare. “Voleva rovinarmi”, confessò agli inquirenti l’ex pilota. Un giorno in Pretura, in onda stasera su RaiTre, ripercorrerà le tappe del processo a carico di Claudio Grigoletto, il quale optò per il rito abbreviato celebrato in una camera di Consiglio dove solitamente non sono ammesse le telecamere. In questo caso però, grazie al consenso delle varie parti, il rito alternativo è stato ripreso in ogni sua fase. Il 17 aprile 2014 l’ex pilota fu condannato in primo grado all’ergastolo per omicidio volontario (aggravato da premeditazione, motivi abietti e minorata difesa), procurato aborto e tentata distruzione di cadavere (il corpo della donna fu rinvenuto in parte bruciato). Per i giudici della Corte d’Assise, si trattò di un vero e proprio omicidio d’impeto dovuto a stress ed ira. Marilia, secondo l’accusa fu attirata in una trappola. Tesi confermata anche dai magistrati che nella prima sentenza di condanna scrissero: “L’ha aspettata, ha provato a stordirla con l’ammoniaca, lei si è girata, lui l’ha colpita con un manrovescio e lei è volata a terra. Marilia è morta avendo paura”. Quasi un anno e mezzo dopo, l’11 settembre 2015, giunse la sentenza di condanna in Appello riformata a 30 anni di reclusione. L’ultima tappa del processo a carico di Grigoletto si avuta lo scorso 22 febbraio, quando la Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni in Appello a carico dell’imputato per l’omicidio di Marilia Rodrigues. Con il ricorso alla Corte Suprema, la posizione dell’ex pilota si alleggerì in quanto venne meno l’accusa di tentativo di distruzione del cadavere e l’aggravante dei motivi abietti, mentre fu confermata la premeditazione e l’esclusione della semiinfermità mentale.





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