CONTRO PAPA FRANCESCO/ Cavalieri di Malta, l’ex Gran Maestro disobbedisce e si presenta in Vaticano

- La Redazione

E' prevista sabato in Vaticano l'elezione del nuovo Gran Maestro dell'Ordine di Malta ma scoppia il caso diplomatico: Matthew Festing si è presentato contro il parere del papa

papa_francesco_angelus_lapresse_2017 Angelus di Papa Francesco (LaPresse)

Non è finito lo scontro tra l’Ordine di Malta, o almeno una parte di esso, e il Vaticano. Come si sa, lo scorso 28 gennaio papa Francesco aveva accolto le dimissioni, dopo una serie di polemiche, del Principe e Gran Maestro dell’Ordine, fra’ Matthew Festing, eletto come sempre in questo caso a vita. Da allora la guida dell’Ordine è vacante, affidata pro tempore a fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein. Ma cosa è esattamente l’Ordine di Malta? Una istituzione nata nel 1050 ad Amalfi per dare accoglienza e soccorso ai pellegrini che tornavano dalla Terra Santa, oggi appare come una struttura divisa in lotte interne di potere benché operi sempre nel mondo della povertà con decine di migliaia di volontari, fedele al motto Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum  (difesa della fede e aiuto ai poveri) coniato dal fondatore Gerardo Sasso di Scala. Verso il 1113 venne costruito un centro di accoglienza sempre per pellegrini a Gerusalemme con riconoscimento ufficiale pontificio. Ma già il successore il Beato Raymon du Puy de Provence trasformava l’ordine ospedaliero in una istituzione militare ottenendo anche qui il riconoscimento papale come Ordine Cavalleresco religioso per difendere pellegrini e ospedali in Terrasanta. E Malta cosa centra? Centra: nel corso dei secoli l’Ordine conquistò l’isola di Rodi sottraendola ai turchi e poi anche quella di Malta. Era il 1530 e da pio ordine religioso di povertà si era trasformato in uno stato sovrano che governò l’isola fino all’arrivo di Napoleone nel 1798. E’ il momento della fine dell’Ordine come istituzione militare: lo statuto impediva infatti di combattere contro altri cristiani. Così tornò a occuparsi di assistenza ai bisognosi. Ma ancora oggi è una organizzazione riconosciuta a livello internazionale, ha un posto fisso all’ONU, una propria bandiera e una propria moneta: uno stato senza terra, ma con forti poteri. La sede ufficiale è a Roma, il cui palazzo che lo ospita gode dell’extraterritorialità come qualunque ambasciata. Ed ecco le polemiche recenti: accuse di dare preservativi ai popoli del terzo mondo, polemiche su una donazione di 30 milioni di franchi svizzeri, insomma tutte le cose che non piacciono a papa Francesco.

Così le dimissioni, ma a sorpresa Matthew Festing si è presentato lo stesso a Roma in questi giorni dove si devono tenere alla presenza del papa le votazioni per il nuovo Gran Maestro dell’Ordine. Imbarazzo in Vaticano: il papa infatti gli aveva chiesto come atto di obbedienza di non partecipare all’elezione prevista sabato, cosa che lui invece ha fatto. L’ arcivescovo Angelo Becciu, delegato speciale del Papa, «avendo condiviso la decisione con il Santo Padre» gli aveva scritto il 15 aprile di rinunciare, «la sua presenza riaprirebbe ferite solo di recente rimarginate». Fra’ Festing ha risposto con una lettera in cui dice che la sua assenza porterebbe «disordine e ancora più conflitto» e alcuni elettori «potrebbero mettere in discussione la validità» del voto. L’Ordine è spaccato in due: chi sostiene Festing dice che l’obbedienza al papa si dà solo in materia religiosa e non per quanto riguarda tutto il resto. Una spaccatura che riguarda gli appartenenti inglesi e quelli tedeschi, tra modernizzatori e tradizionalisti. Il papa che come sempre ci vede lungo ha chiesto ufficialmente un aggiornamento della Carta costituzionale dello statuto che sembra sempre di più voler sfuggire a ogni controllo vaticano. Cosa succederà sabato è adesso tutto da vedere.





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