Ictus a 6 anni / Bambino salvato all’Ospedale Regina Margherita di Torino con un intervento mini-invasivo

- Matteo Fantozzi

Ictus a 6 anni, bambino salvato all'Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino con l'applicazione di uno stent all'interno del cervello grazie a un intervento mini-invasivo.

ictus patologie cardiache e rischio ictus e demenza

Un bimbo di sei anni è stato colpito da un ictus a Torino, un caso piuttosto raro nell’età infantile. Questi è stato fortunatamente salvato all’Ospedale infantile Regina Margherita della Città della Salute dove hanno portato a termine un’operazione molto delicata e all’avanguardia. Nel cervello del bimbo è stato applicato uno stenti a livello di un’arteria cerebrale con un intervento chirurgico mini-invasivo. Un’operazione in questione non è stata assolutamente mai compiuta in precedenza e stabilisce assolutamente un precedente senza paragone. L’azienda ospedaliera ha sottolineato in una nota come l’intervento chirurgico sia assolutamente riuscito e come il bambino presenti un deciso e costante miglioramento delle sue condizioni fisiche. Una novità che potrebbe salvare la vita a diverse persone di tutte le età. Per questo sarà importante cercare di portare avanti situazioni in grado di rivoluzionare la medicina neurologica.

CHE COS’È UN ICTUS?

Per raccontare la storia di un bambino di sei anni colpito da ictus è importante partire da lontano e cercare di capire meglio cosa rappresenta questa patologia. L’ictus, noto come stroke in inglese, è un attacco celebrale che si verifica quando la mancanza di sangue in una parte del cervello provoca la morte di alcune cellule. L’ictus si può verificare in due modi e cioè quello ischemico, per mancanza di flusso di sangue, e quello emorragico, che invece arriva da sanguinamento. Le conseguenze posso essere devastanti e portare, a causa delle cellule danneggiate, al funzionamento ridotto di alcune parti del corpo. Alcuni pazienti arrivano purtroppo a non poter più muovere e percepire una parte del corpo e altri addirittura non riescono a comprendere o a vedere bene. Il fattore di rischio più alto è dovuto a una pressione decisamente alta che può portare a un campanello di allarme da seguire con attenzione.





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