MUSICA/ Boeri scrive al ministro Bray: aiutare gli artisti che si esibiscono dal vivo

- La Redazione

Una proposta per aiutare e sostenere artisti, musicisti e locali che ospitano esibizioni dal vivo. Ecco la lettera che Stefano Boeri ha inviato al ministro Bray

infophoto_piano_concerti_musica_mito_R4oo Immagini di repertorio (Fonte Infophoto)

Si intitola “Una nuova legge per la musica dal vivo in Italia”, la lettera che l’ex assessore Stefano Boeri e Tommaso Sacchi hanno inviato al ministro Bray. Nella lettera si chiede di sostenere i giovani artisti che hanno bisogno di suonare dal vivo per farsi conoscere. Purtroppo questo è un annoso problema italiano: se in Inghilterra, dicono, artisti come i Rolling Stones e Beatles si sono fatti conoscere grazie ai piccoli locali che permettevano loro di suonare dal vivo, in Italia non succede lo stesso. “Aiutare la musica a crescere, significa offrire a migliaia di giovani donne e uomini la possibilità di suonare in pubblico e dal vivo” si legge ancora. Si spiega anche che la musica è un indotto economico non da poco che coinvolge una filiera notevole. Ma in Italia è difficile: “Un groviglio di permessi, licenze, autorizzazioni rende oneroso e complicato organizzare momenti di ascolto live: sia per chi la musica la fa che per chi la ospita”. Ecco allora la proposta di una legge concordata con Siae e l’ex Enpals che annulli procedure burocratiche e i permessi per i locali che ospitano esibizioni dal vivo. Tra l’altro dicono ancora, una legge del genere aiuterebbe a ridurre i disagi di fenomeni come la movida: “Moltiplicando nelle città italiane l’offerta di spazi dove si suona dal vivo (musica classica, rock, indie, jazz, blues, folk..) si diluirebbe infatti quella esacerbata concentrazione di folla attorno ai pochissimi locali in cui si può fare e ascoltare musica anche in ore serali. Per parlare solo di Milano, in pochi anni abbiamo perso il Derby, il Capolinea, la casa; 139 luoghi che hanno ospitato dal vivo le sonorità di artisti diversi e straordinari come Jannacci, Chet Baker e gli Afterhours”. L’esempio da seguire sarebbe quello della legge approvata lo scorso ottobre in Inghilterra,  “Live Music Act”, che liberalizza e gli eventi di musica dal vivo con meno di 200 spettatori entro le ore 23 – e che incentiva le formazioni che si esibiscono “in acustico”.







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