Governo Conte-Bis: “Deadline mercoledì”/ Salvini “Lega aperta a delusi M5s. Il Pd…”

Conte fissa deadline Governo Pd-M5s "non oltre mercoledì": trattative su programma e ministri, Zingaretti "non sarà facile ma ce la mettiamo tutta"

Proseguono senza sosta le trattative tra M5s e Pd per il Governo Conte-bis, con la mossa del dem Franceschini che potrebbe aver rasserenato il clima tra le due forze politiche. Ma la Lega non sta a guardare, con Matteo Salvini che ha affermato a margine della Berghem Fest: «Le porte del Carroccio sono e saranno sempre più aperte: nel corso degli scorsi mesi abbiamo detto tanti no, ma se ci sarà comunanza di idee vedremo», a proposito della possibilità di accogliere gli esponenti pentastellati delusi dall’esecutivo giallorosso. Il segretario federale leghista ha poi evidenziato: «Rispetto la coerenza e la dignità di quegli elettori ed eletti dei 5 Stelle che dicono di essere entrati in politica per contrastare il Pd e Renzi e che ora si trovano al governo con loro». Attese novità nel corso delle prossime ore sul dialogo tra grillini e dem, alla ricerca di un’intesa per evitare il ritorno alle urne, il sogno proibito di Salvini… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GOVERNO CONTE-BIS, LE PAROLE DI ZINGARETTI


In un video lanciato su Facebook, il Segretario del Pd Nicola Zingaretti parla con la sua base e spiega come le trattative per un Governo giallorosso sono tutt’ora in atto ma che non sarà affatto facile portarle a termine: «Lo so che è difficile ma stiamo facendo di tutto per dare a questo Paese un nuovo governo», spiega il Governatore del Lazio che fissa i punti programmatici del Conte-bis che oggi ha ricevuto come deadline del Quirinale non oltre mercoledì prossimo «un Governo per riaccendere l’economia, unire il Nord e il Sud del Paese, riprendere una stagione di investimenti, far crescere il lavoro, riaprire il capitolo dell’innovazione nella scuola, l’università, la ricerca. Cioè quello che serve all’Italia per cambiare. In pochi giorni già con le aste dei Bot abbiamo recuperato 600 milioni e c’è chi parla di miliardi se continuiamo così. E’ difficile dunque ma vale la pena provarci per il bene dell’Italia». Nel M5s intanto la visione è differente a seconda degli esponenti: se Paragone continua scettico sul nuovo Governo «Luigi Di Maio non piace al Pd perché sta difendendo quello che di buono avevamo fatto nel precedente governo. Luigi deve rimanere centrale. Anche a Chigi! (E lo dice uno che con Luigi ci ha fatto pure sane litigate)», Manlio Di Stefano accoglie l’invito di Beppe Grillo «Ha ragione Beppe quando dice che è tempo di guardare 50 anni avanti e avviare una stagione di riforme evolute e lungimiranti, ed è proprio per questo che ci stiamo concentrando al 100% sul programma. Perché non ci può essere un futuro alla cieca con chi conosciamo già proprio per politiche avverse al nostro progetto a 50 anni».