Ricky Memphis è uno degli ospiti di <em>Domenica In</em>. Oltre a presentare il film Un figlio di nome Erasmus, racconterà forse della sua quarantena.
Il nuovo film con Ricky Memphis
Ricky Memphis è tra gli interpreti di Un figlio di nome Erasmus insieme a Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri e Daniele Liotti. Il suo ruolo è quello di Pietro, “uno che voleva fare il batterista e si ritrova a fare l’agente musicale specializzato in cover band e che, tra i suoi clienti, ha una band simil-Pooh e un trapper che lo maltratta”. Il giorno di Pasqua, data di uscita del film su Sky Cinema Premiere, lui lo trascorrerà con i suoi cari. “Certo mangio di più in questi giorni e sono sicuro che mi dovranno prendere con l’argano quando potrò uscire – dice scherzando –. Questo non vale certo per la mia compagna, una convinta vegetariana che mangia solo per sopravvivere”. L’attore si è fatto conoscere dal grande pubblico grazie alla parte dell’ispettore Mauro Belli nella fiction Distretto di Polizia. I suoi personaggi sono sempre piuttosto caratterizzati, anche e soprattutto dal suo marcato accento romano. Ma lui, a dire il vero, ne ha un po’ abbastanza: “Vorrei fare un uomo normale, qualsiasi, a cui capita a un certo punto di vivere una cosa straordinaria”, ammette. Per certi versi, però, quello nella nuova pellicola di Ferrari è un genere diverso. Anche solo per il fatto che Un figlio di nome Erasmus è un film pieno di primati: si tratta anzitutto della prima produzione cinematografica targata Eagle, e poi del primo lungometraggio ad alto budget che salta il passaggio in sala (previsto per il 19 marzo) per approdare direttamente sulle principali piattaforme di streaming (Sky, Timvision, Chili, Google Play, YouTube, Rakuten, Huawei Video e Infinity), ove sarà disponibile per quattro settimane.
