Marta Russo, parla la sorella Tiziana, che ripercorre il dramma del 9 maggio 1997, quando la giovane fu raggiunta da un proiettile fuori dalla Sapienza di Roma
Marta Russo fu uccisa da un proiettile esploso in un vialetto dell’università La Sapienza di Roma il 9 maggio 1997. La ragazza morì dopo avere lottato per cinque giorni in ospedale e la sorella Tiziana, ospite della trasmissione di Rai Uno “Oggi è un altro giorno”, ha sottolineato che il rapporto con Marta era bello, anche se “lei era più riflessiva rispetto a me, mi dava consigli. Io ero più irrazionale come persona. Mi consigliava tante volte sul da farsi”.
Di quel 9 maggio “ricordo che la notizia me la diede la Digos. Ero tornata a casa e vidi della spesa sul tavolo, ma non trovai nessuno. Non ebbi nemmeno un attimo di tempo per riflettere. Bussò la Digos alla porta e mi disse che Marta era stata colpita in un incidente. La mia vita cambiò perché fummo il primo caso mediatico in Italia, finendo sotto i riflettori”.
MARTA RUSSO, LA SORELLA TIZIANA: “EBBI ATTACCHI DI PANICO DI NOTTE”
Tiziana Russo, sorella di Marta, ha poi confessato che attraversò un periodo di grande fragilità dopo quell’evento: “Anche io pensavo di morire all’improvviso, avevo attacchi di panico di notte. Dopo dodici mesi sono riuscita a tornare all’università. Finire al Marta Russo, significava amplificare il dolore e non riuscivo a farlo mio, non avevo il silenzio che volevo”.
Ritrovare i diari scritti da Marta per Tiziana “è stato inizialmente difficile. Lei li ha scritti dai 10 ai 22 anni e ha parlato di se stessa, delle sue fragilità, dei suoi desideri”. Le ha fatto eco, in un’intervista registrata, la madre, Aureliana Iacoboni: “Lei scriveva molto, ma non sapevo che avesse scritto tutti questi diari. È stato come riascoltare la sua voce”.
