Gli scenari in Francia verso i ballottaggi delle Elezioni Legislative di domenica 7 luglio 2024: Marine Le Pen denuncia il "golpe" di Macron con l'ipotesi del Governo di coalizione
MARINE LE PEN CONTRO L’IPOTESI DI GOVERNO DI COALIZIONE ANTI-RN LANCIATO DA
Un “golpe amministrativo”: così Marine Le Pen definisce il tentativo paventato dal Presidente della Repubblica di Francia Emmanuel Macron a pochi giorni dal ballottaggio decisivo delle Elezioni Legislative per evitare la vittoria del Rassemblement National e la conseguente presa della maggioranza nell’Assemblea Nazionale. Dall’Eliseo infatti giungono voti circa la volontà del leader di Ensemble di formare un Governo di “coalizione” per bloccare l’eventuale vittoria di Jordan Bardella al secondo turno, con la reazione tutt’altro che tiepida per la “madame” della destra francese: «colpo di Stato amministrativo di Macron per contrastare il voto degli elettori, i risultati delle elezioni formando un governo di coalizione», così attacca su France Inter la leader di RN.
Secondo Marine Le Pen, Macron vorrebbe a tutti costi impedicare la realizzazione della politica che i cittadini francesi hanno dimostrato di volere nei risultati record del primo turno: nel tentativo però di allontanare l’identificazione di un voto “lepenizzato”, la fondatrice di RN conferma la sua intenzione di non prendere parte all’eventuale Governo Bardella, rispettando il suo ruolo di leader. Niente Ministero, niente Presidenza dell’Assemblea Nazionale: l’obiettivo di Le Pen è sul lungo periodo, quelle Presidenziali del 2027 contro Macron a cui tutta Francia inevitabilmente inizia a considerare nonostante queste siano ancora Elezioni Legislative: dettaglio non da poco, la leader della destra in Francia ha ribadito che sarà necessaria una maggioranza assoluta dei seggi dopo i ballottaggi, «E’ evidente che non possiamo accettare di andare al governo se non possiamo agire. Noi vogliamo governare».
Nel frattempo sono 190 i candidati tecnicamente qualificati al ballottaggio di domenica 7 luglio per le Elezioni Legislative che invece hanno scelto l’opzione della “desistenza”, ritirandosi e chiedendo all’elettorato di far confluire i voti sull’altro candidato sfidante del Rassemblement National. È il progetto di “blocco repubblicano” invocato da Macron, Attal, Melenchon e Glucksmann verso i candidati finiti terzi verso i “triangolari” del secondo turno, in modo da unire le forze contro il sogno di maggioranza assoluta invocata da Marine Le Pen e Jordan Bardella. Il tempo per le eventuali desistenze o ritiri è fissato fino alle ore 18 di oggi: dopo sarà più facile capire quali e quanti effettivi “triangolari” rimarranno per il ballottaggio di domenica.
I 3 SCENARI DOPO I BALLOTTAGGI DELLE ELEZIONI LEGISLATIVE IN FRANCIA: LE PEN, MELENCHON O PARLAMENTO PARALIZZATO
Il progetto di “blocco” tra desistenze, ritiri e “moral suasion” sui candidati meno convinti dall’idea di confluire in un’unica grande “ammucchiata” per battere il Rassemblement National non starebbe però filando tutto senza ostacoli. A 5 giorni dal ballottaggio delle Elezioni Legislative Francia 2024 l’appello di Macron contro la «destra vicino al potere» rileva un certo qual nervosismo all’Eliseo: la priorità è fermare Bardella e il suo RN, tutto il resto è in secondo piano.
Non la pensa però allo stesso modo parte del Governo, a cominciare dal potente ministro dell’Economia Bruno Le Maire che non è disposto ad appoggiare candidati del partito di Melenchon (LFI), distinguendolo dal resto del Nuovo Fronte Popolare (dove ad esempio fa parte anche il Partito Socialista di Glucksmann): «Lfi è un pericolo per la nazione», ha spiegato il Ministro delle Finanze a France Inter. Come lui anche altre anime del centro macroniano (come l’ex Premier Philippe) non sono affatto convinti che si possa fare “di tutto” per battere Le Pen: di contro, i socialisti spingono e il leader figlio d’arte ricalca appena questa mattina, «La storia ci guarda e ci giudica. Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità. Non è solo una elezione legislativa: è un referendum. Vogliamo, sì o no, che l’estrema destra prenda il potere al ballottaggio per la prima volta? E’ l’unica cosa che conta. Tutte le identità politiche, sinistra e destra, svaniscono di fronte a questa clamorosa questione», attacca Raphaël Glucksmann.
Ad oggi restano comunque tre gli scenari possibili dopo le Elezioni Legislative di domenica 7 luglio, con la Francia che attende con ansia lunedì mattina con i 577 parlamentari definitivi eletti in Parlamento: la vittoria con maggioranza assoluta del Rassemblement National (servono almeno 289 seggi (39 già vinti al primo turno); la maggioranza relativa per Bardella, con paralisi dell’Assemblea Nazionale in quanto le opposizioni si opporrebbero ad ogni azione legislativa proposta dal RN; vittoria a sorpresa della sinistra di Melenchon-Glucskmann a maggioranza assoluta.
