Willy Monteiro Duarte: il procuratore generale ha chiesto che i fratelli Bianchi vengano condannati all'ergastolo senza attenuanti generiche
Si è celebrato oggi il processo d’appello bis – dopo l’annullamento del primo da parte della Cassazione, ma ci torneremo più avanti – a carico dei fratelli Bianchi per il brutale omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte dello scorso settembre del 2020 durante un pestaggio legato a quelle che potremmo tranquillamente definire motivazioni del tutto futili; mentre nel frattempo la stessa Cassazione aveva anche confermato la condanne già impartite contro gli altri due soggetti – Francesco Belleggia e Mario Pincarelli – che avevano preso parte al pestaggio di Willy Monteiro e che dovranno rispettivamente passare 23 e 21 anni in carcere.
Tornando ai fratelli Bianchi, prima di ricordare tutti i passaggi di questa intricata vicenda processuale vale la pena partire dal fatto che il procuratore generale ha chiesto ai giudici d’Appello bis di riconoscere agli assassini di Willy Monteiro l’ergastolo senza nessun tipo di attenuante, ricordando che il pestaggio del 2020 fu “brutale” oltre che “indecente sia nelle modalità in cui è avvenuta sia per i motivi”, ribadendo che in quanto esperti di lotta MMA erano “consapevoli delle conseguenze dei loro colpi” e sottolineando – in particolare – che nel corso degli anni non avrebbero mai fatto alcuna “revisione critica” del loro operato assumendosene le responsabilità o chiedendo – quanto meno – scusa ai familiari della vittima.
La morte di Willy Monteiro Duarte e i processi a carico dei fratelli Bianchi
Riavvolgendo il nastro fino al 2020, ricordiamo che il pestaggio di Willy Monteiro avvenne il 6 settembre nel comune di Colleferro – alle porte di Roma -: il ragazzo 21enne in quell’occasione era intervenuto a difesa di un suo amico per una lite scoppiata per ragioni mai chiarite, quando i fratello Bianchi, Belleggia e Pincarelli intervennero scagliandosi contro l’inerme ed esile ragazzino con una scarica di pugni e calci che si rivelò immediatamente fatale; dandosi poi alla fuga e venendo individuati poco dopo all’altezza di Artena mentre stavano rincasando.
Nel primo grado di giudizio sulla morte di Willy Monteiro i fratelli Bianchi vennero condannati all’ergastolo riconoscendo la brutalità della loro azione e la mancanza di qualsiasi tipo di freno; mentre nel primo processo d’appello ad entrambi erano state riconosciute anche le attenuanti generiche con una conseguente riduzione della pena a 24 anni di reclusione: finito nella mani della Cassazione, dopo aver confermato la condanna in giudicato, la Corte ha chiesto che si ridiscutessero le attenuanti generiche in virtù della “brutale uccisione di un giovane inerme” e citando anche la “pronunciata capacità a delinquere” dei bianchi con carichi pendenti per “violenza e [già] condannati in secondo grado per spaccio”.
