Confindustria Assoimmobiliare è preoccupata per lo stallo del DDL Salva Milano che rischia di penalizzare completamente gli investimenti immobiliari
Con il Decreto Salva Milano fermo da tempo in Parlamento in attesa di una calendarizzazione in Senato per l’ultima discussione ed – eventualmente – l’auspicata approvazione, arriva l’appello dell’associazione Confindustria Assoimmobiliare affinché le discussioni si sblocchino al più presto per evitare un generalizzato stallo prolungato del capoluogo lombardo: in ballo – ricorda il Presidente dell’associazione, al quale torneremo tra un attimo – ci sono investimenti dal valore di più di 12 miliardi di euro, oltre ad altri 165 milioni di oneri erariali e svariati miliardi (per ora incalcolabili) di potenziale gettito fiscale persi nel 2024.
Partendo dal principio, prima di arrivare al parere di Confindustria Assoimmobiliare vale la pena soffermarci brevemente sul DDL Salva Milano per ricordare che punterebbe a semplificare le norme urbanistiche che attualmente stanno tenendo bloccati un centinaio abbondante di cantieri immobiliari per via di contenziosi legali dovuti ad una troppo stringente lettura di quelle stesse norme; il tutto attraverso due principali percorsi: da una lato una generalizzata sanatoria dei contenziosi (di fatto sbloccando i cantieri già aperti) e dall’altro una revisione delle norme per evitare incertezze future.
Davide Albertini Petroni (Confindustria Assoimmobiliare): “Lo sblocco del DDL Salva Milano è fondamentale per lo sviluppo”
Dal conto suo, il Presidente di Confindustria Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni ci ha tenuto a dirsi fin da subito “fortemente preoccupato” per il prolungato stallo del DDL Salva Milano il cui principale effetto a brevissimo termine è di star paralizzando “gli investimenti immobiliari” con un duplice effetto negativo sia sull’intera “filiera” che sulla crescita “economica e sociale” del capoluogo lombardo: gli investimenti attualmente messi in campo – spiega ancora Petroni – infatti “valgono 12 miliardi di euro” ai quali vanno aggiunte anche le cifre riportate prima che si riferiscono ai mancati introiti del 2024.
“Se la situazione non si sblocca rapidamente – continua a spiegare il presidente di Confindustria Assoimmobiliare –, Milano rischia di perdere la propria capacità di crescita e innovazione” a spese soprattutto dei “progetti di rigenerazione urbana [e di] quelli di sviluppo residenziale” pensati soprattutto per rispondere “alla crescente domanda di abitazioni a prezzi accessibili” che rischia – nel caso in cui non venga soddisfatta – di “tradursi in ulteriore spesa sociale” per sostenere i cittadini in difficoltà: “È indispensabile – conclude e sintetizza – superare questa impasse e favorire la conversione di edifici abbandonati (..) in residenze, studentati, uffici e centri di ricerca” senza gravare ulteriormente – con nuovi progetti – sul “consumo di suolo“.
