L'export in Italia nel 2025 non gode di buone prospettive, la causa è associata ai dazi di cui è intenzionato Donald Trump.
Valutare l’andamento complessivo dell’export in Italia nel 2025 e degli anni precedenti non è e non sarà facile. Le complicazioni sono causate dai dazi imposti sui beni da Donald Trump, che sta mettendo in difficoltà l’esportazione di ciascun Paese europeo.
Sicuramente il 2024 è stato un buon anno per l’export italiano, ma lo stesso non si può dire e neanche prevedere per quest’anno, visto che le scelte di Donald Trump sembrano decisamente severe. Eppure il nostro Bel Paese negli ultimi cinque anni deve il grande export principalmente agli Stati Uniti d’America.
Export Italia 2025 con previsioni non rosee
Le previsioni sull’export proveniente dall’Italia e in riferimento all’anno 2025 sono altalenanti. Gli ultimi dati infatti, non ci fanno presupporre ad allarmismi ma neanche a delle prospettive di crescita, soprattutto se si tenesse conto del settore energetico, che ha registrato cali significativi.
Escludendo i prodotti del mercato energetico italiano possiamo invece dire che l’esportazione dei beni indica dei tassi positivi. A darne una dimostrazione è il Presidente Matteo Zoppas, a capo dell’Agenzia dedita alla promozione per l’estero, riferendo e confermando l’impatto importante del Made in Italy.
Il nostro Bel Paese grava un bilancio critico o comunque preoccupante, per i settori che riguardano i mezzi di trasporto, la compravendita delle macchine e i beni petroliferi oggetto di una lavorazione di raffinazione.
A salvare il gap invece, ci pensano i generi alimentari, il tabacco, le bibite, i gioielli, i giocattoli e i prodotti sportivi e farmaceutici.
Riduzione verso i Paesi di punta
Il responsabile del commercio estero del reparto ISTAT, Maria Moscufo, ha confessato le sue preoccupazioni circa i dazi USA, che impedirebbero all’Italia di esportare come suo solito, ricordando che la crescita dell’export degli ultimi 5 anni la si deve proprio agli States.
Ma i Paesi che destano preoccupazione sono anche i cali di richieste da parte di Paesi come la Germania, e la Cina, mentre cresce in bilancio il rapporto con la Turchia, con degli acquisti importanti riguardanti i gioielli – e in particolar modo l’oro – provenienti dalla Regione Toscana.
