E' ufficialmente entrato in vigore da ieri il reddito di libertà, un bonus da 500 euro mensili per tutte le donne vittime di violenza: come richiederlo
Che cosa è il reddito di libertà? Si tratta di un contributo economico che lo stato destina a quelle donne che sono state vittime di violenza e abusi, e che vivono in condizioni di povertà. Il reddito di libertà aveva inizialmente un valore di 400 euro al mese, ma con il nuovo decreto firmato dal ministero per la famiglia, insieme a quello del lavoro, dello scorso 2 dicembre, è salito a 500 euro. La misura vale in totale di 30 milioni di euro, e sarà valida fino al 2026, in attesa poi di essere eventualmente prorogata per gli anni successivi.
Il reddito di libertà è estremamente importante visto che spesso e volentieri le donne che sono vittime di violenza, sono private della propria indipendenza economica di conseguenza non hanno un lavoro e soprattutto un conto corrente e soldi. Non possono quindi mantenersi e l’aiuto fornito dallo stato, anche se solo di 500 euro al mese, rappresenta un primo importante step per un ritorno in società. Questo bonus viene riconosciuto a tutte quelle donne, anche senza figli, che sono già seguite dai centri antiviolenza, e che si trovano appunto in una situazione di disagio economico.
REDDITO DI LIBERTÀ, NON SERVE L’ISEE E NON SERVE ESSERE MADRI
Non è prevista la presentazione dell’Isee, la fotografia della propria situazione economica, per farne domanda, ed inoltre si può anche richiedere pur non avendo dei figli a carico o comunque non essendo madri. Il reddito di libertà ha una durata massima di 12 mesi, periodo durante il quale si spera che la donna vittima di violenza possa appunto trovare un lavoro e un sostentamento economico per mantenere se stessa e i propri eventuali figli.
Non esclude altri strumenti di sussidio, come ad esempio l’assegno di inclusione, ma secondo l’associazione Donne in rete contro la violenza, la misura è troppo bassa, visto che stanziando solo 10 milioni di euro annui potrebbero accedervi solamente 1.600 donne vittime di violenza, quando, nei soli primi dieci mesi del 2024, solamente la stessa associazione ha accolto quasi 22mila donne.
REDDITO DI LIBERTÀ, TROPPO POCHI I FONDI DESTINATI ALLA MISURA?
Ovviamente non si tratta di persone che hanno tutte bisogno di un aiuto economico, ma è logico pensare che sia ampia la platea di richiedenti. In attesa di capire se eventualmente la misura verrà rifinanziata, l’Inps ha diffuso una circolare attraverso cui ha fatto chiarezza su come richiedere il reddito di libertà.
Bisogna presentarsi nel Comune di residenza, con priorità alle donne che avevano già presentato domanda nel 2024. La domanda si potrà presentare fino al 18 aprile e toccherà alle amministrazioni comunali segnalare il caso all’Inps attraverso il portale online. Sempre l’istituto di previdenza sociale fa sapere che le donne che non hanno ricevuto il bonus nel 2024 potranno effettuare in seguito una nuova domanda attraverso il modulo SR208 che si trova presso il sito dell’Inps presso la sezione moduli.
