La Russia ha risposto ad Emmanuel Macron definendo le sue recenti dichiarazioni sull'Ucraina come minacce importanti che non verranno sottovalutate
Non è tardata troppo ad arrivare la risposta della Russia al recente – certamente dibattuto – intervento pubblico di Emmanuel Macron che sta suscitando non pochi pruriti anche tra i leder europei e negli USA, avvertito dal Cremlino come una vera e propria minaccia del possibile coinvolgimento diretto dell’Unione Europa nel triennale conflitto in Ucraina: parole – quelle del presidente francese – dalle quali alcuni leader europei (tra Germania e Italia, ma non solo) hanno preso immediatamente le distanze e che potrebbero compromettere gli sforzi di pace tra Russi e Ucraina fatti in queste settimane dal presidente statunitense Donald Trump e che potrebbero dare presto qualche frutto.
Partendo dal principio, è bene ricordare – e qui trovate tutto nel dettaglio – che recentemente Macron ha esortato i leader europei ad unirsi per scongiurare futuri possibili attacchi da parte della Russia, proponendo di utilizzare le testate nucleari francesi per sostituire lo scudo atomico statunitense e – punto tra i più dibattuti in assoluto – di inviare diversi contingenti di soldati europei sul territorio di Kiev nel ruolo di peacekeeper dopo la firma del futuro accordo di pace.
Le risposte della Russia a Macron: “Lo schieramento di truppe UE in Ucraina sarebbe una dichiarazione di guerra”
Numerose le reazioni alle parole di Macron arrivate dalla Russia a partire dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova che ha definito il presidente francese completamente “scollegato dalla realtà” in un delirio di costanti “contraddizioni”, il tutto felicitandoci che – almeno, secondo le sue previsioni – “scomparirà per sempre entro il 14 maggio del 2027” rendendolo di fatto tutt’altro che una “minaccia importante”; mentre in direzione completamente opposta si è mosso il suo diretto superiore Serghei Lavrov – appunto, ministro degli Esteri – che ha definito il francese “una minaccia” vera e propria.
Secondo Lavrov – infatti – “se vede la Russia come una minaccia e dice che è necessario prepararsi ad usare le armi nucleari, è certamente una minaccia”, invitandolo caldamente ad evitare “azioni del tutto avventate” fini solamente a “salvare la sua reputazione (..) irrimediabilmente calpestata”, arrivando poi a fare un paragone con “Napoleone e Hilter [che] affermavano apertamente” di voler conquistare e distruggere la Federazione con un obiettivo “apparentemente” condiviso dallo stesso presidente francese.
Dal conto del portavoce della Russia Dmitri Peskov è arrivata – infine – una critica alla proposta di schierare le truppe europee in Ucraina, definendola una chiara dichiarazione della volontà di “continuare la guerra” il cui esito sarebbero quello – ha aggiunto Lavrov – si passare da “un presunto coinvolgimento ibrido” dei paesi della Nato nel conflitto ad uno “diretto, ufficiale ed aperto” che sarebbe del tutto “inaccettabile”.
