Claudia Koll, la conversione religiosa e il successo cinematografico in "Così fan tutte" di Tinto Brass: "Quel film fu un errore di valutazione..."
Claudia Koll, la conversione e il rapporto con la fede: la svolta nel 2000
Nuovo appuntamento con La volta buona, oggi pomeriggio su Rai 1, e a raccontarsi ai microfoni di Caterina Balivo ci sarà anche Claudia Koll. L’attrice ha vissuto un grande successo al cinema negli anni ’90, per poi ridimensionare la sua carriera sui set e dedicarsi al suo rapporto con la religione, diventato sempre più stretto nel corso degli anni e riscoperto dopo aver abbandonato da adolescente la fede cattolica che ha sempre respirato in famiglia, sin da bambina, grazie ai suoi genitori.
La conversione religiosa di Claudia Koll è avvenuta nel 2000, quando decise di accompagnare un’amica al Giubileo e di attraversare con lei la Porta Santa a San Pietro. Fu una svolta significativa per lei e per la sua vita, che la spinse a diminuire drasticamente i suoi impegni in carriera in favore di un maggior rapporto con la fede. “La prima fase della conversione è diventare consapevole delle fragilità. Dio mi ha parlato tramite il mio mestiere”, aveva raccontato in un’intervista a Sabato in diretta dello scorso ottobre. “Aver incontrato Dio non vuol dire aver perso contatto con la realtà ma capire tante cose. Ha dato significato a tutto. La mia vita non è sbiadita, è piena di significato”.
Claudia Koll e il successo al cinema con Tinto Brass: “Quel film fu un errore di valutazione“
Oltre alla conversione e al rapporto strettissimo con la fede, Claudia Koll viene anche da tutti ricordata come un’attrice icona degli anni ’90. Il grande successo arrivò soprattutto nel 1992, anno in cui Tinto Brass la scelse come protagonista di Così fan tutte, che non solo la consacrò sul grande schermo ma la lanciò anche come icona erotica di quegli anni. Fu sì un successo, ma ad oggi l’attrice rivaluterebbe quella scelta, come raccontato in un’intervista a Domenica In nel 2023.
“Quel film fu un errore di valutazione, non mi ha permessa di essere me stessa fino in fondo“, ammise. In seguito a quel film, infatti, si ritrovò bloccata in carriera dal momento che volle rifiutare altri ruoli simili a quello ricoperto nel cult di Tinto Brass, ipotizzando addirittura di riprendere il percorso universitario e tornare a studiare medicina. Parlando sempre della pellicola, confidò: “Se tornassi indietro non lo rifarei, fu una scelta sbagliata che si poteva proprio evitare”.
