Prada compra Versace con un'acquisizione da 1,25 miliardi, Bertelli: "Celebreremo la sua audacia". Il closing previsto nel 2025
Dopo mesi di trattative fitte e serrate, il gruppo Prada ha ufficializzato l’acquisizione di Versace da Capri Holdings per 1,25 miliardi di euro, riportando così il celebre brand della Medusa sotto il controllo italiano: l’operazione, che dovrebbe concludersi nel secondo semestre del 2025, rappresenta una delle più importanti transazioni nel panorama del lusso globale degli ultimi anni.
“Siamo orgogliosi di accogliere Versace nella nostra famiglia“, ha fieramente dichiarato Patrizio Bertelli, presidente esecutivo, ponendo l’accento sulla volontà di preservare l’identità audace del marchio mentre ne potenzia la struttura industriale e distributiva.
L’accordo arriva in un momento particolare per entrambi i gruppi: lo storico marchio milanese rafforza la sua posizione come attore protagonista nel lusso, aggiungendo un brand dal forte appeal globale al suo portafoglio e Versace torna sotto la guida italiana dopo sei anni di gestione americana, con l’ex direttore creativo di Miu Miu, Dario Vitale, chiamato a raccogliere l’eredità di Donatella Versace.
Gli analisti guardano con interesse alla mossa strategica del marchio, anche se alcuni appaiono scettici sulle sfide integrative: “Fondere due culture aziendali così distintive non sarà semplice”, avverte un esperto del settore.
Prada e Versace: cosa cambia per il gruppo e per il mercato del lusso
L’acquisto di Versace si configura come una vera e propria scommessa strategica che potrebbe ridisegnare gli equilibri del lusso Made in Italy: con questo colpo, il gruppo milanese non solo amplia notevolmente il suo raggio d’azione verso segmenti di mercato più glamour e contemporanei, ma conquista anche un patrimonio unico di savoir-faire artigianale e iconicità.
I dettagli finanziari, inoltre, mostrano un’operazione solida e ben strutturata: oltre all’importo base, l’accordo prevede aggiustamenti legati al capitale circolante e benefici fiscali, con il gruppo di Bertelli che ha assicurato un finanziamento da 1,5 miliardi per supportare la transazione.
Ma le possibili sfide future non mancano: il mercato osserverà da vicino e con particolare interesse come il marchio lombardo saprà gestire la complessa integrazione tra i due brand, soprattutto tenendo conto delle differenze tra l’estetica minimalista del gruppo e l’opulenza barocca di Versace.
Nel frattempo, Capri Holdings – che ha ceduto il brand con una perdita rispetto all’acquisto del 2018 – sembra voler riorientare la propria strategia: per il settore, questo movimento potrebbe innescare altri grandi riallineamenti.
“Dopo LVMH e Kering, ora Prada dimostra di voler giocare nella lega dei grandi“, è il commento degli analisti, anticipando possibili nuove mosse di fusione e acquisizione che potrebbero verificarsi prossimamente.
