Luca Zaia critica sentenza Consulta sul terzo mandato: “negata possibilità di scegliere Presidente, Paese ipocrita”. Lega e FdI, quale futuro per il Veneto”
LA “DEMOCRAZIA NEGATA”: IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ZAIA DAVANTI ALLA DECISIONE DELLA CONSULTA
Un po’ Seneca, un po’ fatalista, più amministratore che politico con futuro incarico nazionale: così Luca Zaia, Presidente uscente di Regione Veneto, l’indomani dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale in Campania che di fatto pone la parola “fine” al sogno di un terzo mandato per la guida delle Regioni a statuto ordinario. «Ho il cuore in pace, mi relaziono con i miei cittadini e abbiamo lavorato tantissimo», sottolinea il Governatore durante un evento a sostegno della riapertura del Tribunale della Pedemontana.
Da fatalista come si ritene Luca Zaia, quello che farà del suo futuro – dice – verrà spiegato solo al momento opportuno, sottolineando però di essere sempre stato un amministratore del territorio (e anche quando è stato Ministro dell’Agricoltura lavorava a stretto contatto con gli enti locali, ndr) e come tale proseguirà, allontanando eventuali incarichi nazionali nel Governo. «La Consulta dimostra la grande ipocrisia di questo Paese», lamenta il Presidente veneto uscente nel sottolineare come 15 Regioni su 21 in Italia non possono scegliersi il proprio rappresentante, mentre le 6 a Statuto speciale possono normalmente (come dimostra la recente legge approvata in Trentino Alto Adige sul via libera al terzo mandato).
Il fatto di vedersi negata la possibilità di essere Presidente del Veneto – così come De Luca in Campania e in tutti gli altri casi presenti o futuri – è un affronto alla democrazia, ritiene Luca Zaia: «ne prendo atto ma siamo di fronte ad un Paese che vive nell’ipocrisia».
La partita non la ritiene del tutto conclusa, con il dibattito politico che ancora qualcosa potrebbe fare in termini di regolamenti (anche visto il rilievo puramente tecnico affrontato dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 9 aprile 2025): si procede giorno per giorno nell’attesa di capire quando verranno fissate le date per le Elezioni Regionali e, di conseguenza, quale scelta prenderà Zaia per guidare la Lega e il Centrodestra alla riconferma nella giunta in Veneto.
ZAIA O NON ZAIA, LA LEGA RIVENDICA IL CANDIDATO SULLE REGIONALI IN VENETO
Nell’intervista a “Treviso Today” sempre dall’evento a Bassano del Grappa in giornata, il Governatore Zaia rivendica la battaglia per la libertà dei cittadini anche nella scelta politica democratica alle urne: parlare di blocco dei mandati come unico modo per contrastare i centri di potere, rivendica il Presidente leghista, è un insulto e pugno allo stomaco per migliaia di amministratori del territorio, «ma significa anche dare degli idioti ai cittadini che semplicemente votano chi piace loro» e mandano a casa chi fa male nel proprio mandato.
Per il segretario della Lega in Lombardia, nonché capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, il segnale che arriva dalla sentenza della Consulta – assieme alle varie trame in corso per la “spartizione” delle nomine sempre a livello regionale – il Centrodestra deve ragionare sempre per non disperdere voti e consensi. In una Regione bene amministrata dalla Lega di Zaia in questi ultimi 15 anni, con un consenso ancora nel 2025 al top rispetto a tutti gli altri Governatori, «penso sia interesse della coalizione che una forza come la Lega molto rivolta ai territori mantenga la guida delle Regioni che oggi guida».
Al Congresso Federale della Lega era stato lo stesso Segretario Matteo Salvini a rivendicare la possibilità di nominare un altro candidato, qualora davvero fosse stato impedito a Zaia di ricandidarsi: su tutti, il nome che circola è quello del segretario della Lega veneta (e vicesegretario nazionale del Carroccio) Alberto Stefani e le prossime settimane potrebbero essere decisive per un nuovo vertice di coalizione per dirimere i nomi dei candidati ufficiali nelle Regioni tra 2025 e 2026.
Negli scorsi mesi era stata Fratelli d’Italia a intervenire più volte con alcune rivendicazioni sulla Regione amministrata da Zaia ma dal futuro incerto, con un possibile “derby” in casa Centrodestra per ottenere la candidatura, dove però il Carroccio parte avvantaggiato proprio in forza dell’elettorato soddisfatto dai mandati della giunta Zaia.
