Mimmo Lucano resta (per ora) sindaco di Riace: Consiglio comunale ha respinto richiesta di decadenza, ma la prefettura di Reggio Calabria annuncia ricorso
Il Consiglio comunale di Riace ha respinto la richiesta di decadenza nei confronti del sindaco Mimmo Lucano, ma la prefettura di Reggio Calabria tira dritto. Lo ha chiarito il prefetto Clara Vaccaro, che ai microfoni dell’Adnkronos ha spiegato di aver preso atto della decisione del Consiglio comunale di Riace, che ha respinto l’istanza presentata dall’organo che dirige, ma la prassi prevede che la prefettura debba promuovere l’azione popolare, precisando che comunque ha i suoi tempi, visto che sono previsti diversi gradi di giudizio.
Vaccaro ha ribadito che insieme al ministero dell’Interno è stato riscontrato come la fattispecie di reato per la quale Lucano è stato condannato rientri tra i casi previsti dalla legge Severino. Inoltre, ha precisato che quello del sindaco di Riace non è il primo caso. Dunque, i precedenti non mancano, infatti il prefetto di Reggio Calabria ha chiarito che ve ne sono stati altri nei Comuni della provincia. Dunque, nega che vi sia uno scontro aperto con Lucano, ma la vicenda rientra in “una normale dialettica istituzionale“.
MIMMO LUCANO E DECADENZA, LA BATTAGLIA PROSEGUE
Per il momento, pertanto, Mimmo Lucano può restare sindaco di Riace. La richiesta di decadenza da parte della prefettura di Reggio Calabria è legata alla condanna a 18 mesi di carcere per falso, pena sospesa. L’assemblea ha deciso a favore di Lucano, fatta eccezione per tre consiglieri di opposizione assenti e un astenuto. La lunga battaglia giudiziaria di Lucano è terminata a metà marzo, con l’impianto accusatorio che è crollato, mentre è rimasta solo la condanna per falso per via di una delibera. Quello della prefettura è stato, comunque, un atto dovuto nei confronti del sindaco di Riace, perché erano arrivate indicazioni dal Ministero dell’Interno secondo cui quel reato rientra nell’ambito della legge Severino.
La prefettura ora potrebbe impugnare la decisione del Consiglio comunale, come si evince anche dalle dichiarazioni delle ultime ore, con ricorso possibile fino alla Cassazione. Ne è consapevole lo stesso Lucano, che ha già fatto sapere di essere pronto a far valere le sue ragioni nelle sedi eventualmente coinvolte. Nel frattempo, il sindaco di Riace, che è anche europarlamentare di Avs, ha consultato legali ed esperti di diritto, apprendendo che “è assurda” l’applicazione della legge Severino nel suo caso, motivo per il quale sta valutando di rivolgersi al Capo dello Stato Sergio Mattarella.
