Vladimir Putin ha proclamato una tregua di Pasqua in Ucraina: durerà 30 ore e si interromperà alla mezzanotte di lunedì 21 aprile 2025
A sorpresa senza alcun preavviso o indiscrezione in merito, la Russia ha proclamato una vera e propria tregua di Pasqua in Ucraina che durerà un totale di 30 ore e che potrebbe – ma non emergono voci in merito – aprire le porte ad una più ampia e duratura cessazione delle ostilità: l’annuncio è stato fatto dallo stesso presidente russo Vladimir Putin al termine di un breve incontro con il capo di stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov, citato dall’agenzia stampa statale Ria Novosti; mentre per ora non sembra che siano ancora arrivati commenti ufficiali alla tregua di Pasqua da parte dei vertici governativi ucraini.
Prima di arrivare alle novità sulla tregua in Ucraina, è bene partire dalla precisazione che solamente lo scorso anno – pur a fronte delle richieste da parte dei leader mondiali, di Papa Francesco e di alcuni vertici della chiesa Ortodossa – Putin non aveva voluto concedere alcun tipo di interruzione formale negli attacchi contro il territorio ucraino; mentre nel frattempo per ora sembrano essere tracollate anche tutte le varie trattative sulla fine delle ostilità mediate degli Stati Uniti dopo l’insediamento del presidente Donald Trump.
Putin apre ad una tregua di Pasqua in Ucraina: “Se il nemico dovesse violarla siamo pronti a reagire”
Venendo a noi, l’annuncio da parte del Vladimir Putin sulla tregua di Pasqua in Ucraina sarebbe arrivato – appunto – a sorpresa poco dopo il vertice con il capo dell’esercito nel corso del quale si è discusso sugli sviluppi del conflitto e sulla situazione in prima linea: secondo l’annuncio del presidente russo, lo stop ai combattimenti dovrebbe scattare alle ore 18:00 di oggi (che in Italia sono le 17:00) e durare per un totale di 30 ore fino alla mezzanotte di lunedì 21 aprile.
La tregua di Pasqua per Putin rappresenta un’occasione per capire quanto effettivamente sia sincero il “desiderio [di Kiev] di partecipare ai colloqui per la pace” dopo aver violato “con più di 100 attacchi” la tregua sulle infrastrutture energetiche: proprio a fronte di questo, il presidente russo ha dato ordine alle sue truppe di tenersi pronte a reagire a fronte di qualsiasi “provocazione o azione aggressiva da parte del nemico”.
