Novità sul caso di Clara Rossignoli: dopo l'iscrizione tra gli indagati del nipote della convivente, l'indagine passa all'ipotesi di omicidio e occultamento
A Storie Italiane si è tornati a parlare della sparizione di Clara Rossignoli, l’anziana donna di Porto di Legnago – alle porte di Verona – che ha fatto perdere le sue tracce all’inizio di aprile, con l’ormai consolidata ipotesi da parte degli inquirenti che la 79enne sia stata uccisa per ragioni non ancora chiarite e da soggetti che, per ora, sarebbero del tutto ignoti: tante le novità sul caso, a partire dall’iscrizione nel registro degli indagati dei primi due sospettati per la scomparsa di Clara Rossignoli; mentre solo in mattinata la trasmissione Chi l’ha visto? ha lanciato sui social l’indiscrezione sul cambiamento da parte degli inquirenti dell’intestazione del fascicolo di indagine.
Partendo proprio da queste novità, secondo la trasmissione di Rai 3 la Procura starebbe ora muovendo il fascicolo sull’indagine per la sparizione di Clara Rossignoli con l’ipotesi di omicidio e occultamento di cadavere: un punto importante che emerge (o meglio, emergerebbe, visto che mancano conferme ufficiali da parte degli inquirenti) a due passi dall’iscrizione nel registro degli indagati per il nipote e la convivente – compagna del nipote – di Clara Rossignoli, che abitavano sotto lo stesso tetto e spesso al centro di violenti e frequenti litigi.
Nuove indagini su Clara Rossignoli, il nipote indagato: “Continuiamo a ripetere che siamo puliti”
Non solo, perché al contempo gli inquirenti hanno anche condotto una lunga serie di analisi nell’abitazione di Clara Rossignoli, concentrandosi in particolare su una botola interna profonda circa tre metri, sul garage e sulla cantina, controllando anche il cortile, al punto che avrebbero addirittura scavato una buca: dal canto suo, il nipote – brevemente intervistato sabato sera da Storie Italiane – si è limitato a precisare che “siamo puliti come diciamo dal primo giorno”, sostenendo che “molti pagheranno per quello che è successo”, confermando che “siamo indagati, siamo stati in procura tutta la giornata” e promettendo nuovamente che “pagheranno molte persone”.
Dal canto suo, la figlia di Clara Rossignoli si è limitata a dirsi “distrutta” dal sapere – da un lato – della sparizione della madre e – dall’altro – dell’indagine mossa contro il figlio; mentre resta ancora da chiarire il giorno effettivo della sparizione della 79enne, con al centro dell’attenzione degli inquirenti un litigio che sarebbe avvenuto martedì 8 aprile, dopo il quale l’anziana spense – per non riaccenderlo più – il suo cellulare, confermato dalla convivente (sentita da Storie Italiane), che ha aggiunto che la lite sarebbe stata legata al fatto che “è andata in giro a dire alle persone che eravamo senza luce e io avevo paura che ci fossero dei problemi con i bambini”.
