Storie Italiane si interroga sul delitto di Garlasco, parlando con l'avvocato di Andrea Sempio nonché di Alberto Stasi: cosa hanno detto
Ampia discussione stamane a Storie Italiane sul delitto di Garlasco con in collegamento gli avvocati Antonio De Rensis e Massimo Lovati, legali rispettivamente di Alberto Stasi e Andrea Sempio. Si è tornati a parlare del scontrino del parcheggio di Vigevano che Sempio avrebbe utilizzato come alibi.
A tal proposito, De Rensis osserva: “Vale come il due di coppe quando sei sotto a denari, lo può aver fatto chiunque, non ha alcuna valenza e non è un alibi. Qualora vi fosse, ipotesi di laboratorio, un testimone che smentisse le affermazioni della signora Sempio rispetto a quella mattina, questo scontrino diventa un boomerang, ma un missile, ma stiamo facendo solo delle ipotesi. Quindi cosa ha detto il vigile del fuoco? In base a quello che ha detto, quello scontrino può rimanere niente o diventare un missile, visto che quella mattina la signora Sempio ha detto altro. Per fare il magistrato la prima dote è il coraggio, e chi non ha il coraggio non può fare il magistrato”.
De Rensis, riferendosi alle precedenti indagini su Garlasco, aggiunge: “Non hanno repertato la spazzatura di quella mattina, forse dovrebbero dire di essersi sbagliati, senza dimenticarsi tutte le altre cose non fatte: c’è qualcuno che ha il coraggio di dire che bisognava fare le cose diversamente? Quindi rispettiamo tutti questi coraggiosi magistrati e carabinieri che stanno cercando di fare le cose bene. A Stasi sono stati dati ‘solo’ 16 anni, sono state escluse delle aggravanti nonostante quella fosse una scena feroce”, aggiunge l’avvocato, esprimendo le proprie perplessità sul processo al suo assistito.
Massimo Lovati, sullo scontrino, invece precisa: “Per me non ha nessuna valenza lo scontrino. A casa dei genitori Sempio è stato rintracciato un altro scontrino il 3 marzo 2020, forse c’è stato un altro omicidio quel giorno, trovato sul cruscotto della macchina dove è stato trovato quello del 2007. Per dire che questa famiglia usa tenere gli scontrini e non buttarli per terra. I genitori hanno in uso quello di tenere gli scontrini”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI: “ACCUSE SONO FANTASCIENTIFICHE”
Lovati, ad un certo punto, ha dichiarato: “Stasi è stato vittima di una macchinazione, l’ho pensato eccome, l’ho sempre pensato che fosse una macchinazione e che la sentenza che ha condannato Stasi sia ingiusta e iniqua, l’ho sempre detto, Stasi è innocente e Sempio lo è ancora di più, stiamo facendo il processo a due innocenti. Si sta utilizzando il nome di Sempio per arrivare da qualche altra parte? Assolutamente no, non ci credo. Anche la formulazione di questo capo d’accusa è un qualcosa di fantascientifico”.
E ancora: “In concorso con Stasi, qui sembrerebbe coimputato in quest’altra fantomatica ricostruzione, ma stiamo scherzando. E questi ignoti chi sarebbero? Fate un’indagine contro ignoti, non vuol dire niente, partiamo molto male, mi sembra tutto fumo negli occhi, non mi dà la possibilità di una difesa legittima, mi tolgono le garanzie, il fatto deve essere chiaro e specifico, non così fumoso, inconsistente.
Stasi e Sempio neanche si conoscono: ho detto troppo? Non mi piace questa indagine e non mi è mai piaciuta, così come non mi è mai piaciuta quella del 2017, che è stata già archiviata e ci sono dentro lo scontrino, le telefonate, le consulenze tecniche… c’è dentro tutto e c’è un decreto di archiviazione. Cosa stiamo facendo adesso? Non ho ancora capito e non voglio capire”. Quindi ribadisce: “L’indagine contro Sempio di Garlasco è stata archiviata e ora viene ripetuta con gli stessi elementi”.
DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS: “LO SCONTRINO OGGI POTREBBE ESSERE RIVISTO…”
De Rensis aggiunge: “Sull’elemento scontrino potrebbero forse essere emersi elementi che facciano leggere lo scontrino in una maniera diversa, e dico anche che questa indagine potrebbe avere un fondamento scientifico e fattuale che quella del 2017 non è stata in grado di raggiungere, quindi non è che l’una esclude matematicamente l’altra, anche se rispetto la posizione del collega Lovati. Io dal primo giorno ho perseguito l’idea del concorso con altri, credo che l’indagine del 2007 sia partita da tutta una serie di presupposti che forse non sono così granitici come si è pensato nel 2007, e quindi speriamo che questa nuova indagine voglia rivedere alcuni passaggi che non sono stati visti”.
De Rensis ha parlato anche dei nuovi oggetti trovati nel torrente a Tromello: “Ammesso che fosse stato ritrovato un attizzatoio o una mazzetta, non è che normalmente lancino queste cose nei fossati. Se fossero stati trovati… se qualcuno ha parlato da qualche parte con gli inquirenti di un attizzatoio, allora un riscontro c’è, e vale per qualunque cosa sia stata ritrovata. Il rapporto con Sempio? Se immaginiamo che questo omicidio sia stato commesso da più persone… vedremo dove andrà questa indagine e capiremo le eventuali evoluzioni”.
Lovati ribadisce: “Questa indagine non sta in piedi, non esistono elementi nuovi!”, ricordando inoltre la sit della mamma di Andrea Sempio: “E’ stata fatta una domanda abusata, quando la signora si è astenuta come era nel suo diritto fare, il pubblico ufficiale doveva chiudere il verbale punto e basta, tutto il resto è nullo”, ma secondo indiscrezioni non sarebbe andata così, per lo meno stando a quanto spiegato dal conduttore di Quarto Grado, Nuzzi, secondo cui la conversazione sarebbe stata chiusa subito.
“La signora ha ricostruito la questione dello scontrino con orari a distanza di 18 anni precisissimi pochi giorni prima della sit – aggiunge De Rensis – quindi perchè non ha ripetuto queste cose ai carabinieri? Sono mie semplici precisazioni, mi dispiace che la signora abbia avuto un mancamento. Ricordo che Alberto Stasi ha sempre risposto ogni qual volta quando chiamato, non parlando solo con la stampa, ha sempre avuto un atteggiamento di totale collaborazione”.
