A Quarto Grado parla Maurizio Fumo, il magistrato che condannò Alberto Stasi: ecco perchè arrivò la sentenza in Cassazione
Quarto Grado ha parlato con Maurizio Fumo, il magistrato che decise di condannare Alberto Stasi, ritenendolo responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi. Dopo le prime due assoluzioni, la cosiddetta doppia conforme, si ribaltò tutto in Cassazione, con la condanna a 24 anni di carcere, ridotta di un terzo grazie al rito abbreviato.
“Fu una decisione presa al di là di ogni ragionevole dubbio quando l’ipotesi alternativa è talmente improbabile e fuori dalla realtà che si può con certezza escludere – ha commentato Maurizio Fumo – l’unica persona che in quel momento era raggiunta da un numero sufficiente e tranquillante di elementi a carico e di indizi, era l’imputato dell’epoca cioè Alberto Stasi”.
E ancora: “La difesa era articolata, professionale e corretta ma in maniera che non ci ha convinto, abbiamo ritenuto fantasiosa una parte di queste censure nel momento in cui andavano a suggerire in maniera generica ipotesi alternative e queste ipotesi stanno saltando fuori ora”.
Su Andrea Sempio Maurizio Fumo aggiunge: “Non mi pare vi fosse il nome di Sempio in quelle ipotesi. Non è vacillato il mio giudizio visto che in questo momento si tratta di ipotesi in astratto, mi chiedo quale possa essere il fondamento e la dimostrabilità di queste ipotesi”, ha concluso.
DELITTO GARLASCO, PUGLIESE SU ALBERTO STASI: “CI DEVE SPIEGARE…”
La pubblico ministero dottoressa Pugliese, ospite fisso di Quarto Grado, ha commentato: “Io sono stata una semplice pm di provincia lui invece è stato presidente della corte di cassazione, fa un ragionamento ineccepibile, anche se a qualcuno dispiace, ci sono tanti indizi che portavano a Stasi, io vorrei che qualcuno mi spiegasse, che è volato sulle macchie, il cambio dei pedali, che mi spiegasse il maresciallo Marchetto, che adesso vediamo tanto in tv perchè non ha mai sequestrato quella bici.
Poi certo abbiamo l’ipotesi di Stasi che per giustificare il sangue sui pedali parla di ciclo mestruale della povera Chiara…”.
