Delitto di Garlasco, Roberta Bruzzone su arma: "Usati due versi martello"/ E smonta ipotesi su lesione coscia
ROBERTA BRUZZONE SULL’ARMA DEL DELITTO DI GARLASCO
Tra gli aspetti irrisolti del delitto di Garlasco c’è l’arma con cui è stata uccisa Chiara Poggi e che non è mai stata trovata. A tal riguardo, la criminologa Roberta Bruzzone, ospite di Farwest per discutere delle ultime novità, nella puntata di ieri di Ore 14, ha escluso che l’arma del delitto possa essere una mazzetta da muratore, una specie di piccolo martello pesante, sostenendo invece che un altro martello, mostrato dal programma, potrebbe essere compatibile con la ferita riscontrata sulla fronte della vittima.
Inoltre, per la criminologa, l’arma del delitto sarebbe un singolo oggetto, usato in particolare dalla parte piatta e tagliente, indicando come questa modalità sia coerente con il tipo di ferita individuata, poiché sia contundente sia penetrante. Bruzzone ha anche escluso che per uccidere Chiara Poggi sia stato usato un attizzatoio da camino, solitamente impiegato per muovere la legna, in quanto non sarebbe compatibile con le ferite riscontrate sul corpo.
BRUZZONE SMONTA IL GIALLO DELLA LESIONE SULLA COSCIA
Sempre nel programma condotto da Milo Infante, la criminologa, nei giorni scorsi, si era soffermata anche sulla lesione alla coscia sinistra riscontrata sul corpo di Chiara Poggi, tornata a far discutere. Il medico legale aveva descritto la presenza di una lesione “figurata“, ritenuta compatibile con un possibile calpestamento da parte di una scarpa — presumibilmente nella zona del tacco o della punta — pur precisando che non si trattava di un segno nettamente riconoscibile. La ferita, infatti, si configurava come un’ecchimosi dai bordi indefiniti e irregolari, rendendo difficile attribuirle una forma inequivocabile.
«Nessuno parla di scarpa da donna», ha chiarito Roberta Bruzzone, smontando di fatto la suggestione riguardante il possibile coinvolgimento di una donna, o quantomeno la presenza di una figura femminile sul luogo del delitto di Garlasco. La criminologa ha fatto riferimento anche al contenuto della relazione autoptica, sottolineando come, a pagina 51 del documento, venga descritta una «lesione chimotico-escoriativa localizzata sulla coscia sinistra».
Tale lesione, secondo quanto riportato, presenta le caratteristiche tipiche di una ferita figurata, riconducibile all’impronta lasciata da una scarpa, come se fosse il risultato di un calpestamento. Questo dettaglio, ha evidenziato l’esperta, conferma l’assenza di qualsiasi indicazione o elemento che possa far pensare al coinvolgimento di una figura femminile. L’evocazione e il riferimento al margine ecchimotico indicano, secondo la criminologa, qualcosa di ben diverso da uno stampo con «un’orma ben definita».
