Ieri si è commemorato il secondo anniversario dalla scomparsa a Firenze della piccola Kata: secondo la madre è stata veduta a qualcuno
Nella serata di ieri la trasmissione Porta a Porta è tornata ad occuparsi della (purtroppo) quasi dimenticata misteriosa sparizione della piccola Kata, la bambina peruviana di 5 anni che esattamente il 10 giugno del 2023 fece perdere completamente le sue tracce mentre si trovava – assieme alla sua famiglia – nell’ex hotel Astor di Firenze: una sparizione, appunto, misteriosa perché, mentre è certo che la piccola Kata non si sarebbe potuta allontanare da sola dallo stabile, nel frattempo in oltre due anni di incessanti indagini non è emersa nessuna possibile traccia che possa aiutare a risalire alla sua attuale posizione.
Partendo da quel 2023, è bene ricordare che prima della sparizione la famiglia di Kata abitava con lei all’interno dell’hotel Astor, in quel momento occupato abusivamente da un totale di circa 150 persone (in larga parte dell’Est Europa): la piccola quella mattina stava giocando con i suoi amichetti e l’ultima traccia certa è un filmato di sorveglianza che l’ha inquadrata intenta a salire, in completa solitudine, le scale dell’edificio; mentre nessuna delle telecamere stradali che inquadrano le uscite principali ha impresso il momento in cui Kata ha lasciato l’edificio.
La mamma di Kata: “Forse l’hanno rapita perché volevano costringerci ad andare via dall’hotel Astor”.
Le indagini sulla sparizione di Kata in un primo momento si sono concentrate sulla famiglia della piccola, senza arrivare a grandi risultanze; mentre ora sembra che la pista maggiormente battuta dagli inquirenti sia quella di un rapimento organizzato da persone che sapevano esattamente come muoversi per evitare di farsi notare, con l’ipotesi che la bambina – che oggi avrebbe grosso modo 7 anni – sia stata venduta all’estero a qualche malintenzionato.
Proprio ieri, per ricordare Kata, fuori dall’hotel Astor è stata organizzata una manifestazione commemorativa alla quale ha partecipato (naturalmente) anche la madre della bimba che, parlando con i giornalisti, ha ripetuto ancora una volta che secondo lei “mia figlia in qualche maniera sia stata venduta da qualcuno”: ricorda, infatti, che poco prima della sparizione “mi avevano offerto dei soldi per andarmene da questo hotel”, che lei rifiutò “perché non avevo un altro posto in cui andare”, ipotizzando che “sia per questo che è successo quello che è successo”.
All’hotel Astor – ricorda ancora la mamma di Kata – “c’erano movimenti strani” e ricorda anche distintamente che quello stesso giorno della sparizione “le persone che abitavano nel mio stesso piano stavano pulendo disperatamente”; mentre anche in questo caso non è mancata una critica “all’omertà delle persone che abitavano lì dentro”, dato che a suo avviso è impossibile che “nessuno abbia notato niente”, chiudendo con il consueto invito “a chi sa qualcosa di mettersi la mano sulla coscienza per parlare”.
