Scoppia la polemica a Milano dopo la decisione di insegnare Corano e arabo negli spazi comunali: ecco cosa è emerso
E’ polemica dopo che l’amministrazione comunale di Milano ha concesso alcuni spazi comunali per lezioni di arabo e Corano. Lo fa sapere Milanopost.info, segnalando una sorta di campus estivo attivato presso la Casa delle Associazioni e gestito da Resala, che fa sapere di voler portare la propria visione di integrazione, insegnando l’arabo ai bambini. Una integrazione senza dubbio particolare, visto che bisognerebbe se mai insegnare l’italiano e la religione cattolica, ed è per questo che non stupisce che al campus estivo non abbia preso parte alcun bambino italiano. Il corso prevede l’insegnamento dell’arabo egiziano, ma anche del Corano: “Anche se non siamo insegnanti”, spiegano sempre da Resala. Viene definito anche un “doposcuola” e ribadiscono che si tratta di un “aiuto all’integrazione”.
Numerosi le voci politiche che hanno espresso giustamente le loro perplessità, come ad esempio Lorenzo La Russa, capogruppo di Fratelli d’Italia al Municipio 1 a Milano, sottolineando che si insegna il Corano con i soldi pubblici “e questa amministrazione ha il coraggio di chiamarlo integrazione”, accusando la sinistra arcobaleno di aver fatto un “ghetto” e non una integrazione. La Russa fa sapere che si è già attivato per revocare la convenzione “Non si usano così i beni della collettività. Si facciano a casa loro la scuola coranica”.

CORANO E ARABO INSEGNATO A MILANO, LA REPLICA DI SILVIA SARDONE
Dello stesso parere anche Silvia Sardone, nota europarlamentare della Lega, fortemente attiva in Milano, che parla di una vicenda “assurda”, per una “integrazione che in questo modo non funzionerà mai”.
Per la leghista è solo un “controsenso” che solo la sinistra “finge di non vedere”. Sardone si domanda quindi se non sarebbe meglio insegnare le nostre tradizioni e l’italiano ai bambini egiziani: “visto che hanno scelto di vivere qui”. Concludendo che si dice pronta a presentare una interrogazione “comunale” chiedendo lumi al sindaco e alla giunta meneghina. Vedremo come si concluderà questa vicenda.
