Sant'Enrico Imperatore fu un esponente fondamentale del Sacro Romano Impero. Combattè la simonia e introdusse il Credo nella messa
Ogni anno, il 13 luglio, la Chiesa Cattolica celebra la figura religiosa di Sant’Enrico II Imperatore del Sacro Romano Impero, ricordato per la sua profonda fede e per avere introdotto la preghiera del Credo durante le celebrazioni religiose. È Patrono dei regnanti di tutto il mondo.
Sant’Enrico Imperatore: una profonda riforma della Chiesa e l’introduzione del Credo nella messa
Sant’Enrico II Imperatore nacque nel 973 in Germania, più precisamente in Baviera. I suoi genitori erano profondamente cristiani, tanto che uno dei suoi fratelli fu eletto vescovo della diocesi di Augusta, mentre una delle sorelle sposò Re Stefano di Ungheria, che verrà proclamato a sua volta Santo nel 1083, ed un’altra decise di entrare in convento per dedicare la sua esistenza alla penitenza e alla preghiera.
Secondo quanto riportato dalle fonti agiografiche giunte fino a noi, Sant’Enrico II Imperatore fece voto di castità insieme a sua moglie Cunegonda, anch’ella proclamata santa, e insieme trascorsero la loro vita aiutando gli ammalati e i più bisognosi. Sant’Enrico II Imperatore, però, voleva anche lottare per rendere più forte la Chiesa e combattè a lungo contro la simonia, ripristinando numerose diocesi tedesche. Fu proprio il santo a portare avanti una riforma per eliminare una delle pratiche più diffuse dell’epoca, ovvero la vendita di cariche ecclesiastiche, e a dare nuova centralità al celibato dei sacerdoti.
Nel 1022, nella città di Pavia, si tenne un famoso concilio presieduto proprio da Sant’Enrico II Imperatore e dal Pontefice, durante il quale vennero promulgati sette canoni in difesa del patrimonio della Chiesa e di condanna del concubinato dei sacerdoti. In ultimo, sempre Sant’Enrico II Imperatore stabilì che durante la celebrazione della Messa domenicale dovesse essere recitato anche il Credo.
Sant’Enrico II Imperatore venne a mancare il 13 luglio 1024 a Bamberga e il suo corpo è custodito ancora oggi al fianco di quello della moglie Cunegonda all’interno del duomo della città. Sant’Enrico II Imperatore fu proclamato santo vent’anni dopo la sua morte da Papa Eugenio III per il suo profondo impegno nella cura della Chiesa. Il suo culto nel tempo si è diffuso in tutta Europa e Sant’Enrico II è stato proclamato patrono di diverse città.
I festeggiamenti per Sant’Enrico II Imperatore
Sant’Enrico II è il Patrono di Polia, un piccolo paese calabrese della provincia di Vibo Valentia che conta poco più di 900 abitanti. Questo comune ha origini antichissime, che risalgono al dominio greco, tanto che proprio il suo nome deriva da “Atene Poliade”. Nonostante sia un centro abitato molto piccolo, i suoi abitanti sono profondamente credenti, tanto che sono presenti ben 7 chiese, tra cui una dedicata proprio al patrono.
All’interno dell’edificio religioso è presente una statua lignea che raffigura Sant’Enrico II Imperatore e che risale alla fine del XIX secolo. Inoltre, camminando per le strade cittadine, è possibile visitare anche il grazioso Museo Civico, con la sua biblioteca e le opere dell’artista Fortunato Gaccetta. Il 13 luglio di ogni anno, i fedeli si riuniscono in una sentita processione in onore del proprio Patrono, a cui seguono spettacoli musicali e stand gastronomici per allietare gli abitanti del posto e i visitatori.
Gli altri Santi del giorno
Oltre a Sant’Enrico II Imperatore, ogni 13 luglio, la Chiesa Cattolica celebra numerosi santi e beati, tra cui: Santa Clelia Barbieri, vergine; San Sila, discepolo degli Apostoli; Beato Giacomo da Varazze, arcivescovo di Genova; Sant’ Eugenio di Cartagine, vescovo; Beato Tommaso Tunstal, martire; Santi Alessandro e trenta soldati, martiri.
