Cosa prevede l'accordo tra UE e Giappone e quale messaggio Von der Leyen manda a Trump: domani la visita cruciale in Cina da Xi Jinping
L’ACCORDO CON TOKYO E I “MESSAGGI” A TRUMP
Nelle stesse ore in cui gli Stati Uniti trovavano l’accordo definitivo con il Giappone per la riduzione dei dazi al 15%, la Presidente della Commissione UE assieme al Presidente del Consiglio Europeo si trovavano a Tokyo con il Premier Ishiba per provare a mettere a punto un ulteriore accordo commerciale tra Europa e Giappone: Von der Leyen nella sua due giorni di viaggi strategici in Asia fa tappa oggi nella capitale nipponica prima di dirigersi nella cruciale giornata di domani in Cina da Xi Jinping.
Fa ancora più specie vedere la Presidente Von der Leyen dialogare con il Premier (senza più maggioranza dopo le recenti Elezioni al Senato, ndr) parlando di contrasto al «commercio sleale», mentre Tokyo e Washington firmavano l’accordo storico sui dazi ancora a lungo inseguito dalla Commissione Europea: come del resto aveva fatto intendere la leader tedesca l’indomani dell’ultimatum di Trump sulle tariffe tra USA e UE, occorre rivolgersi ad altri partner commerciali per provare a “snobbare” la minaccia americana.

Su materie prime e batterie sono i principali binari evidenziati da Von der Leyen nella conferenza stampa post-accordi con il Giappone, dove si segnala la nuova “Alleanza per la Competitività” tra sicurezza economica rafforzata, catene di approvvigionamento delle terre rare e «innovazione digitale». Da Von der Leyen ad Antonio Costa fino all’Alto Rappresentante Kaja Kallas, il tris di inviati UE in Giappone hanno confermato la partnership con il Paese del Sol Levante volendo però rilanciare una «nuova forma di libertà e indipendenza per il XXI secolo», il che sembra molto un “messaggio” diretto più che altro alla Casa Bianca alla vigilia del viaggio da Xi.
Today we are launching our 🇪🇺🇯🇵 Competitiveness Alliance:
• Increased trade between us
• Strengthened economic security, with robust rare earths supply chains
• Accelerated work on innovation, clean tech and digital ↓ https://t.co/HsA4uNESvh
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) July 23, 2025
DAL GIAPPONE ALLA CINA, COSA ATTNDE LA PRESIDENTE UE CON “SGUARDO” A WASHINGTON
Sempre con il Giappone viene poi rilanciata la proposta di una modifica sostanziale alle regole che guidano ad oggi l’Organizzazione Mondiale per il Commercio, il celebre WTO: ebbene, per Von der Leyen serve fin da subito cambiare le norme per scongiurare un quadro globale sproporzionato e “incastrato” dalle eventuali guerre commerciali con i dazi (altra “provocazione” diretta verso gli USA).
Serve un sistema multilaterale libero, con però le regole del WTO al centro in modo da evitare in futuro scanni come quelli attuali: la proposta di Von der Leyen non è “banale” in quanto il Giappone rappresenta uno dei punti di forza dell’Accordo per il partenariato transpacifico (il CPTPP), provando a spingere affinché si possa trovare un’alleanza a lungo termine anche con l’Europa.

Terzo e ultimo “messaggio” a Trump arriva da una domanda diretta in conferenza stampa alla stessa Von der Leyen e al Premier Ishiba: la leader UE conferma il lungo dialogo e lavoro con gli Stati Uniti per risolvere il problema dei dazi, ma al contempo rilancia con forza come l’87% del commercio europeo è con altri Paesi a cui l’Europa si deve raffrontare «dato che molti dei quali cercano opportunità e stabilità».
Come ha del resto evidenziato stamane sulle nostre pagine il professor Giulio Sapelli, la visita di Von der Leyen in Giappone e Cina rischia di essere una mera «pericolosa azione di disturbo contro Trump» senza ottenere granché dai programmi e accordi messi sul tavolo tra oggi e domani. L’incontro con Xi Jinping rappresenta infatti un’incognita per il prossimo futuro delle relazioni commerciali e geopolitiche globali: l’Europa vuole davvero “isolare” Trump o si tratta di un’azione appunto di “disturbo” per provare a convincere Washington della priorità che dovrebbe essere l’UE per il tycoon americano?
