Sta per aprirsi a L'Aquila la 731esima edizione della Perdonanza Celestiniana: il secolare Giubileo annuale voluto da Papa Celestino V
Sta per aprirsi una nuovissima edizione – precisamente la 731esima – della Perdonanza Celestiniana, una sorta di Giubileo in piccolo che fu voluto già nel 1294 da Papa Celestino V e che ogni anno si tiene nella città di L’Aquila, peraltro riconosciuta nel 2019 nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’UNESCO: la nuova edizione è stata presentata proprio nella giornata di oggi – mercoledì 23 luglio 2025 – nella sede romana del Ministero della Cultura con tutto il fitto programma di eventi già programmati.
Guidata da un apposito Comitato e patrocinata dal Comune dell’Aquila, la Perdonanza Celestiniana in queste 731 edizioni ha saputo ritagliarsi un – certamente meritato – posto in primo piano a livello internazionale, portando a chi è disposto ad ascoltarlo un messaggio di speranza, pace, riconciliazione e (ovviamente) perdono; mentre l’edizione 2025 sarà ancora più importante perché precederà di pochi mesi i festeggiamenti che vedranno L’Aquila eretta a “Capitale Italiana della Cultura“.
L’apertura della Perdonanza Celestiniana di quest’anno è prevista per la giornata del 23 agosto e durerà fino al successivo 30 agosto: la cerimonia di inaugurazione vedrà la consueta accensione del Tripode della Pace e il culmine sarà il 28 agosto con il corteo che accompagnerà la “Bolla del Perdono” fino alla basilica aquilana, poi protagonista – all’arrivo della Bolla – dell’apertura della Porta Santa con la prestigiosa presenza del cardinale Pietro Parolin.
Oltre alla sua caratura religiosa, la Perdonanza Celestiniana vedrà anche susseguirsi una serie di importantissimi eventi culturali tra i quali spiccano i concerti di alcuni “mostri sacri” della musica italiana come Renato Zero, Antonello Venditti, Alex Britti, Francesco Gabbani e – tra gli altri – Tananai; il tutto creando una sorta di ponte tra la 731esima edizione della Perdonanza Celestiniana e l’anno della Cultura che si aprirà nel 2026.
Monsignor Antonio D’Angelo: “La Perdonanza Celestiniana richiamata anche nel Giubileo di Roma”
La Perdonanza Celestiniana sarà, insomma, un – commenta il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi – “rito solenne“, facilmente considerabile “il primo Giubileo della storia“, ancora più importante nel delicato contesto storico che stiamo vivendo e che richiede sempre perdono: un appuntamento che – ha ricordato – “l’anno scorso ha registrato oltre 30mila presenze“, con l’auspicio e l’augurio che quest’anno attirerà ancora più attenzioni anche grazie ai pellegrini presenti al Giubileo.
Il presidente abruzzese Marco Marsilio, invece, ha voluto ringraziate tutti coloro che rendono concretamente la Perdonanza Celestiniana ogni anno, portando attraverso i secoli quel “messaggio drammaticamente attuale” di speranza che proferì “Pietro da Morrone“; mentre il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha ricordato che oggi ormai la Perdonanza Celestiniana è una “manifestazione matura” e fortemente cresciuta nel tempo, in grado di unire “spiritualità, cultura e coesione sociale“.
“La citazione della indulgenza della Perdonanza nella Bolla del Giubileo – ha ricordato, invece, l’arcivescovo Monsignor Antonio D’Angelo – è stato un grande riconoscimento” sia per la Perdonanza Celestiniana, che per l’opera di Papa Celestino V; così come altrettanto gratificante è la “presenza del Segretario di Stato Vaticano Card. Parolin” all’apertura della Porta Santa, segnale di quel respiro “universale” tipico della Chiesa.

Alla guida artistica della Perdonanza Celestiniana per l’ottava volta, Leonardo De Amicis ha ricordato che neppure quest’anno “la parola ‘perdono’ [resterà] sullo sfondo” ma sarà il tema portato dell’intero evento, espresso anche da “musica, danza, parola e incontro tra generazioni” in un vero e proprio “percorso condiviso, civile, popolare” e anche culturale: a testimoniarlo sono i tanti “artisti straordinari” che saranno protagonisti degli “spazi simbolici” della città in un vero e proprio, grande, “abbraccio collettivo“.
