Fisco, la nuova strategia di Agenzia Entrate per combattere evasione e frodi, aumento controlli e compliance con i contribuenti per evitare contenziosi
L’Agenzia delle Entrate si prepara ad una nuova strategia anti evasione e prevenzione delle frodi fiscali, come annunciato dal nuovo direttore Vincenzo Carbone, il piano prevede non solo l’aumento dei controlli ma soprattutto delle procedure di compliance con i contribuenti che tramite l’adesione al concordato preventivo potranno evitare gli accertamenti e i contenziosi e regolarizzare la posizione prima della ricezione di eventuali cartelle.
Un ulteriore passo avanti verso rispetto a quanto già fatto con l’introduzione dei nuovi strumenti di verifica digitali, che permetterà all’agenzia di diventare un vero e proprio hub a supporto del paese. Carbone, intervistato dal Sole 24 Ore, ha anticipato alcuni dei punti critici sui quali si andrà ad intervenire per limitare i rischi, in particolare sulle cosiddette partita iva “apri e chiudi”, sugli illeciti legati ai bonus edilizi e sulle compensazioni indebite, che ora grazie all’incrocio tra banche dati e fatture elettroniche possono essere verificati e bloccati in via preventiva, per frenare l’uso dei crediti.

Piano anti evasione di Agenzia Entrate, Carbone: “Concordato preventivo può far emergere redditi sommersi”
Vincenzo Carbone, direttore di Agenzia Entrate, ha dichiarato al Sole 24 Ore che il fisco sta investendo molte risorse per aumentare i controlli effettuati con gli accessi brevi, cioè verifiche lampo per analizzare le anomalie velocemente. Procedure che già sono state aumentate dal 2024 ad oggi passando da 5500 a 22mila e che consentono poi anche ai contribuenti di accedere alla compliance prima ancora di ricevere gli avvisi e di conseguenza di ricorrere al contenzioso dopo l’accertamento formale.
Si punta anche al contrasto dell’evasione e del sommerso incoraggiando i contribuenti ad aderire al concordato preventivo, che come spiega Carbone: “Può favorire una maggiore trasparenza ed aiutare a far emergere quelli che dichiarano meno della reale capacità contributiva“, considerato che, come mostrano i dati, i soggetti Isa sono 2,9 milioni. Altro obiettivo infine, sarà quello di migliorare il rapporto con i cittadini, ampliando la disponibilità degli uffici e prolungando l’orario di apertura degli sportelli perchè, conclude: “Dobbiamo essere proattivi e propositivi, senza aver paura di mettere in discussione prassi consolidate“.
