La Commissione Ue punta a sospendere i fondi a Israele per il programma Horizon Europe: cosa succede e perché. Le sanzioni e il caos aiuti a Gaza
LE PRIME “RITORSIONI” DELL’EUROPA CONTRO IL GOVERNO DI ISRAELE: COSA SUCCEDE SUL PROGRAMMA HORIZON
Le vicende legate alla fame della popolazione palestinese a Gaza, e ovviamente anche i continui raid sulla Striscia nonostante alcune tregue tecniche approvate da domenica scorsa da Israele, hanno imposto all’agenda della Commissione UE ormai da giorni una qualche iniziativa di “sanzione” contro il Governo Netanyahu. Al netto delle motivazioni che sembrano più tecniche che altre, lo stop giunto ai fondi per l’accesso di Israele al programma di ricerca Horizon Europe assomiglia da molto vicino ad una potenziale “ritorsione” messa in campo da Von der Leyen.
La decisione dell’Europa arriva come sorta di reazione alla revisione dell’accordo di associazione UE-Israele nel suo articolo 2, ovvero quello che indica il rispetto degli obblighi dello stesso: in tal senso, viene in parte sospesa la presenza di Tel Aviv all’interno del programma europeo di finanziamento alla ricerca e alla cybersicurezza. La proposta di Bruxelles punta a sospendere (in parte) l’accesso di Israele al medesimo piano scientifico, ovvero vengono sospesi i fondi per le aziende israeliane legate all’Acceleratore del Consiglio Europeo per l’Innovazione (l’EIC, ndr): in questo modo viene sì mantenuta la cooperazione per singoli ricercatori e università, mentre viene meno il sostegno alle aziende, le start-up e le realtà emergente che lavorano su sicurezza informatica, intelligenza artificiale e droni.

La decisione è giunta dopo la riunione dei commissari assieme alla Presidente Von der Leyen, puntando il dito contro il comportamento del Governo israeliano in merito alla guerra a Gaza: dopo aver sottoscritto lo scorso 28 luglio un documento che condanna le violazioni dei diritti umani nella Striscia, l’UE con lo stop parziale ad Horizon intende far comprendere a Israele la necessità di invertire le proprie politiche di guerra. Si punta ad escludere la presenza industriale in Horizon, non quella scientifica e nemmeno quella accademica.
AIUTI A GAZA E SANZIONI: IL COMPLESSO RAPPORTO TRA UE E ISRAELE
Non è un caso che la decisione della Commissione UE arrivi nelle stesse ore in cui la Germania di Merz e la Francia di Macron annunciano l’invio di aiuti umanitari (che caleranno dai paracadute nella giornata di domani, ndr), così come l’Italia del Governo Meloni arriva a produrre le concrete polemiche contro l’operato di Israele nella Striscia.

Il tentativo istituzionale e umanitario a livello internazionale è per giungere alla tregua immediata a Gaza, producendo però non pochi dissidi tra i Paesi alleati in sede NATO: Israele lamenta tensioni non da poco con l’UE, con il dialogo che permane a distanza con pochi Stati (ma l’Italia del Governo Meloni resta ancora un interlocutore ascoltato a Tel Aviv).
Sebbene per essere approvata ora la proposta di stop a Horizon per Israele dovrà passare per il voto del Consiglio Europeo, la sospensione ha un valore sostanzialmente politico: «Sebbene Israele abbia annunciato una pausa umanitaria giornaliera nei combattimenti a Gaza», serve fare molto di più sulla situazione fame e sul prossimo futuro dei raid nell’area. Resta un rapporto sempre più conflittuale tra Israele e UE, con questi ultimi intenti a lanciare anche nuove sanzioni nelle prossime settimane, qualora non si arrivi ad una tregua duratura all’interno del Medio Oriente.
