Dazi Usa, Giulio Tremonti ritiene che da crisi possa nascere svolta Ue, a patto di superare unanimità nelle decisioni e ridurre le troppe regole
Mentre montano le accuse alla Commissione UE di aver ceduto a Trump sui dazi Usa, l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti fa notare che l’accordo non è vincolante dal punto di vista giuridico. Ne ha parlato in un’intervista al Corriere, spiegando che Bruxelles ha la competenza esclusiva in materia di commercio internazionale, ma non è né sovrana né nazionale: quindi, non ha l’autorità necessaria, e questo rappresenta un grande limite.
Un concetto che aveva già espresso nelle scorse ore anche a Tg2 Post: «Quel testo è provvisorio, molto indeterminato, quindi bisogna aspettare. Non ho mai visto un accordo non giuridicamente vincolante».
La Commissione UE ha competenze molto divise e segmentate, mentre sulla politica commerciale esercita una competenza unica: ciò dà l’impressione di unità, ma in realtà – secondo Tremonti – la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, «non è un soggetto politico, quindi non ha una competenza e una forza equivalenti a quelli della controparte, che invece ne ha molta».

D’altra parte, l’impatto dei dazi si ripercuoterà anche sugli americani, i quali devono fare i conti anche con il problema dell’inflazione.
IL CONSIGLIO A MELONI: “RIFACCIA LA LEGGE TREMONTI”
In ogni caso, il presidente della Commissione Esteri della Camera ha chiarito di condividere pienamente la linea della prudenza seguita dalla premier Giorgia Meloni. Il problema è che, tenendo conto della svalutazione del dollaro, la percentuale effettiva sale dal 15 al 30 per cento. L’aspetto positivo che può emergere da questa crisi è la possibilità che l’Unione europea diventi davvero Europa, ma secondo Tremonti sono necessarie due svolte.
In primo luogo, va superato il principio dell’unanimità nelle decisioni, su cui si mostra anche sarcastico: «Non c’è neanche nei condomìni». Inoltre, serve più libertà, anziché competitività mercatistica: «Drastica riduzione della ‘tassonomia’, che nell’UE si sviluppa in 397,2 km lineari di norme». Sempre al Tg2 Post, aveva dichiarato: «Serve più libertà».
C’è però una questione urgente da affrontare: l’impatto dei dazi USA, che genereranno nuove spese. A tal proposito, Giulio Tremonti, ai microfoni del Corriere, lancia un suggerimento: rifare la legge che porta il suo nome, quindi «detassare chi investe e chi assume». In questa fase, per continuare a esportare nonostante i dazi, è necessario intervenire subito.
