Cdm, ok alla riforma del voto in condotta, le novità: bocciatura per chi non raggiunge il 6 e obbligo progetti formativi di educazione civica per i sospesi
Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il Ddl Scuola che contiene anche la riforma del voto in condotta, un provvedimento che cambierà il criterio di valutazione per l’ammissione alla classe successiva e all’Esame di Stato nel quale peserà anche il comportamento dello studente. La principale novità, come era stato annunciato già dal ministro Valditara, è infatti che a partire dall’anno scolastico 2025/2026 sarà necessario un voto superiore al 6 per essere promossi.
Chi invece raggiunge solo la sufficienza dovrà obbligatoriamente presentare e discutere un elaborato di cittadinanza attiva, in pratica un tema, assegnato dai docenti, sulla base delle motivazioni che hanno portato alla sospensione del giudizio che comprende anche riflessioni personali sugli eventuali errori comportamentali come insulti a professori e al personale o bullismo e violenze nei confronti dei compagni.
Sarà proprio la dimostrazione di impegno e consapevolezza che porterà poi all’esito positivo o meno della rivalutazione del debito, considerato a tutti gli effetti al pari di tutte le altre discipline formative.

Riforma del voto in condotta, bocciatura con voto inferiore a 6 e obbligo attività di cittadinanza per studenti sospesi
La riforma del voto in condotta reintroduce l’importanza del rispetto delle norme comportamentali come principio fondamentale per la valutazione finale degli studenti, ai fini dell’ammissione alla classe successiva. La bocciatura per chi non raggiunge il 6, rappresenta come ha commentato Valditara, un chiaro segnale del ripristino del rispetto della persona e delle istituzioni come centrale all’interno del sistema scolastico. La misura, ha aggiunto il Ministro, vuole essere un passo avanti verso la consapevolezza e uno strumento di crescita al pari delle altre materie, senza restare più un elemento meramente disciplinare.
Oltre alla novità del compito di educazione civica e cittadinanza attiva, obbligatorio per chi resta sospeso nel giudizio per la promozione, il Ddl prevede anche un nuovo meccanismo sanzionatorio per i ragazzi che hanno presentato problemi. La sospensione dalle lezioni, non sarà più una semplice astensione dalla frequenza scolastica come forma “punitiva” ma diventerà una ulteriore occasione formativa, grazie alle attività alternative che le scuole assegneranno e che includono non solo approfondimenti didattici sulla giusta condotta in società, ma anche la partecipazione e la collaborazione a progetti di enti e associazioni.
