I prezzi delle case in Italia stanno crescendo, e l'emergenza abitativa è sempre più comune. Ma quale potrebbe essere la soluzione?
I prezzi delle case in Italia nel tempo e in determinate città, hanno segnato delle oscillazioni importanti. Esistono però casi, come ad esempio Milano, dove il costo sia per l’acquisto che per gli affitti continua a salire senza tregua.
La città meneghina già dal 2010 ha iniziato una salita importante, aumentando i prezzi del +30% e addirittura al +40% sui listini imposti dalle nuove costruzioni. Eppure dal Centro di ricerca romano, Cresme, si evidenzia un vuoto importante di almeno 250.000 unità immobiliari.
Come salgono i prezzi delle case in tutta Italia

Eppure, nonostante i prezzi delle case in Italia siano in costante aumento, il 1° trimestre del 2025 ha segnato un +10% nella compravendita tra privati. Il mattone non conoscerebbe crisi, anche se il rialzo si è riscontrato sia negli acquisti che negli affitti.
Scende però l’offerta sulle nuove costruzioni, la cui accessibilità è sempre “meno.” Chiaramente i dati cambiano da territorio a territorio, ad esempio le due metropoli italiane (Roma e Milano), secondo un rapporto di Idealista, stanno registrando delle ottime compravendite.
Nella Capitale l’aumento è arrivato a registrare un buon +6,9%, mentre nel capoluogo lombardo un po’ meno, +2,9% (ma sono stati venduti appartamenti anche a 5.000€ al metro quadrato).
Chiaramente in base a determinati fattori possono cambiare le dinamiche, così come quanto evidenziato da Immobiliare, dove il miglior prezzo di vendita lo ha ottenuto in Calabria (con case a 949€ per m2), e invece in Trentino Alto Adige 3.529€.
L’emergenza abitativa
Dal 38esimo studio del Cresme si evince un buco abitativo che corrisponde a 250.000 case. Si dovrebbe sperare dunque, nelle nuove costruzioni, che però stando alla media delle autorizzazioni rilasciate annualmente dai Comuni, l’emergenza potrebbe esser colmata solo tra 5 anni e oltre.
Infatti in media, i Comuni italiani rilasciano circa 50.000 autorizzazioni al fine di realizzare nuovi edifici. É evidente che non può trattarsi di una soluzione definitiva, visto che le costruzioni nuove di zecca costano un patrimonio (sia per l’affitto che per l’acquisto).
