Storico appello della Lega Araba a New York: condannato l'attacco di Hamas del 7 ottobre e chiesto che gli stessi ribelli depongano le armi
E’ un appello storico quello che è stato fatto questa settimana durante una conferenza delle Nazioni Unite a New York, nei confronti di Hamas e della Palestina. Per la prima volta, come fa notare la Cnn, numerosi stati arabi e musulmani hanno chiesto al gruppo armato di palestinesi di disarmare la Striscia di Gaza e di abbandonare il proprio potere, con l’obiettivo ovviamente di porre fine alla guerra contro Israele, cominciata il 7 ottobre del 2023.
A firmare l’appello sono stati il Qatar, ma anche l’Egitto e l’Arabia Saudita, in quella che è una presa di posizione senza precedenti, e nel contempo è arrivato l’ok dell’Unione Europea, di 17 Paesi e soprattutto della Lega Araba, composta da 22 membri, a sottolineare quindi quanto questa presa di posizione sia stata davvero eccezionale. A New York le nazioni si erano incontrate per discutere una “soluzione pacifica alla questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati”, e attraverso l’appello/documento vengono stabiliti quali debbano essere i prossimi step per raggiungere appunto una pace.
“La governance, l’applicazione della legge e la sicurezza in tutto il territorio palestinese devono essere di esclusiva competenza dell’Autorità Nazionale Palestinese, con un adeguato sostegno internazionale”, si legge. Si chiede inoltre ad Hamas di terminare definitivamente il proprio governo in quel di Gaza e di consegnare le proprie armi, di modo che si possa dare vita ad uno Stato palestinese indipendente e sovrano e soprattutto, che si metta definitivamente la parola fine alla guerra. La Francia, che ha presieduto insieme all’Arabia Saudita la dichiarazioni, ha parlato di una richiesta “storica e senza precedenti”.
APPELLO LEGA ARABA AD HAMAS: I COMMENTI
La vicenda è stata commentata con favore anche dal ministero degli esteri francesi, Barrot, che ha voluto sottolineare l’eccezionalità della questione. Obiettivo, cercare di rendere le relazioni più pacifiche in futuro con Israele, lasciando che sia un ente “terzo” a governare, leggasi l’Autorità Nazionale Palestinese ma con l’ombrello delle Nazioni Unite.
Nel testo viene infatti chiesto l’avvio di una missione di pace internazionale, che sia comunque solo temporanea, di modo da stabilizzare il governo e poi lasciare il Paese. Elogi all’appello anche da parte dell’Hostages and Missing Families, che hanno fatto sapere: “Accogliamo con favore questo importante progresso e il riconoscimento da parte della Lega Araba della necessità che Hamas metta fine al suo dominio a Gaza. Il rapimento di uomini, donne e bambini innocenti è una palese violazione del diritto internazionale e deve essere condannato inequivocabilmente”.

APPELLO LEGA ARABA AD HAMAS: IL VECCHIO PIANO DELL’EGITTO
La CNN ha ricordato come l’Egitto abbia sempre spinto affinchè Hamas lasciasse Gaza, e già lo scorso mese di marzo aveva presentato un piano in cui escludeva i ribelli palestinesi dal governo dell’enclave una volta che la guerra fosse terminata. Il piano era stato già discusso dai leader arabi riuniti al Cairo durante un vertice, con il presidente egiziano che aveva proposto un comitato palestinese a governo temporaneo di Gaza, subentrando ad Hamas e cedendo tutto il potere all’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). In tutto questo, comunque, Hamas non ha mai dato segnali di cedimento, non volendo appunto abbandonare l’enclave ne tanto meno deporre le armi, di conseguenza l’appello dei Paesi arabi e musulmani di cui sopra, rischia di rimanere inascoltato.
Vedremo cosa emergerà nelle prossime settimane, ma al momento l‘occidente sembra essere orientato verso la soluzione a due stati, leggasi le recenti prese di posizione di Francia, Gran Bretagna e Canada, proposta a cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è sempre opposto. La sensazione è che una soluzione al conflitto mediorientale sia tutt’altro che vicina ma la presa di posizione del mondo arabo mostra un chiaro segnale di inversione di tendenza in merito alla causa palestinese: basterà a convincere Hamas?
