Bassetti a Filorosso per parlare del virus West Nile: nei giorni scorsi ha messo in guardia dai pericoli e spiegato cosa serve per affrontare il problema
Il numero dei casi di virus West Nile continua ad aumentare in Italia: il tema sarà affrontato stasera su Rai 3 da Matteo Bassetti, ospite del programma Filorosso. L’infettivologo in questi giorni ha criticato la gestione del problema, sottolineando come la prevenzione sanitaria in Italia abbia ancora troppe lacune, nonostante le zanzare possano essere veicolo di infezioni gravi.
L’assenza di una strategia preventiva è un problema per Bassetti, secondo cui bisogna avviare interventi di prevenzione già in primavera, quando si può ancora agire in anticipo, anziché reagire a emergenza in corso.

Inoltre, vanno rafforzate comunicazione e formazione sia per il personale medico che per la popolazione, così da aumentare la capacità di riconoscere e gestire tempestivamente i rischi.
VIRUS WEST NILE, I SINTOMI E L’APPROCCIO
Secondo Matteo Bassetti, affrontare il virus West Nile richiede un approccio fondato su prevenzione, informazione corretta e una maggiore consapevolezza collettiva. Il direttore della Scuola di specializzazione in Malattie Infettive dell’Università di Genova, intervistato da La Nuova Sardegna, ha sottolineato che la zanzara resta il vettore principale dell’infezione.
Il virus non provoca sintomi evidenti, tuttavia, circa il 60-70% dei pazienti può sviluppare una forma lieve della malattia, caratterizzata da febbre e sintomi simili a quelli influenzali.
Solo in rari casi – circa uno su 150 – l’infezione può evolvere in una forma neurologica più seria, con possibili complicazioni come meningoencefalite, paralisi, convulsioni, tremori, cefalea intensa e rigidità alla nuca.
BASSETTI: “VACCINO ANCORA LONTANO”
Per Bassetti è fondamentale mantenere alta la vigilanza, soprattutto nei mesi estivi, affinché i professionisti della salute siano pronti a riconoscere e diagnosticare tempestivamente i casi sospetti, contribuendo così a contenere la diffusione del virus West Nile. Le amministrazioni comunali, invece, devono procedere con disinfestazioni. Per l’infettivologo bisogna fare di più di quanto fatto finora.
In merito alla ricerca di un vaccino per il virus West Nile, che attualmente si sta rivelando complessa, Bassetti evidenzia che il problema è che l’attenzione era bassa, perché interessava solo il continente africano. Ma ora che si è diffusa, ritiene probabile un’accelerazione, nel breve termine però non sono previste novità, quindi la prevenzione è importante a maggior ragione.
