È morto a 85 anni Vladimiro Zagrebelsky: chi era l'ex membro del CSM e della Corte europea dei diritti dell'uomo, fratello del giurista Gustavo
È stata diffusa in queste ore la notizia della morte di Vladimiro Zagrebelsky, noto giurista per anni tra i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo e fratello del collega – lui in forza alla nostrana Corte costituzionale, che ha anche guidato nel 2004 – Gustavo: un figura ben nota in Italia e all’estero, apprezzato per il suo lavoro giuridico e per le doti umane che ha saputo dimostrare in qualsiasi ufficio abbia prestato servizio.
Stando alle prima informazioni diffuse in queste ore, la morte di Vladimiro Zagrebelsky sarebbe sopraggiunta nel tardo pomeriggio di ieri – martedì 5 agosto 2025 -, ma diffusa solamente nella mattinata odierna: la ragione – si apprende – sarebbe collegata a un non meglio precisato malore, ma non è chiaro se fosse già malato da tempo di qualche ignota patologia; mentre sappiamo che al momento del decesso di trovava nella sua casa vacanza a Gressoney.
In un momento di profondo cordoglio per la famiglia di Vladimiro Zagrebelsky, l’unico commento diffuso fino a questo momento è proprio del sindaco del comune valdostano – Alessandro Girod – che si è detto “profondamente addolorato”: oltre a essere stato un apprezzato giudice, infatti, il primo cittadino di Gressony lo ricorda anche come “una presenza gentile, rispettosa e silenziosa” che nel corso degli anni ha saputo costruire un “rapporto sincero” con i cittadini locali.
Chi era Vladimiro Zagrebelsky: la carriera del giurista dagli studi, agli uffici della Corte europea dei diritti dell’uomo
Nato nel torinese nel 1940, la famiglia di Vladimiro Zagrebelsky era – in realtà – originaria di San Pietroburgo: cresciuto a Sanremo, è tornato nel capoluogo sabaudo per conseguire la laurea in Giurisprudenza e avviare – inizialmente dietro una cattedra universitaria in Diritto penale – la sua carriera da giurista che poi già nel 1965 l’ha portato a varcare le porte della Magistratura arrivando – questa volta nel 1981 – tra le fine del suo Consiglio Superiore.

Negli anni al CSM, Vladimiro Zagrebelsky ha contribuito alle pene a carico dei membri della loggia massonica P2 e nel 1989 ha contribuito alla stesura del nuovo Codice di procedura penale; mentre dopo aver fatto anche parte del Ministero della Giustizia durante il primo governo Prodi e dopo essere – brevemente – approdato alle Nazioni Unite, dal 2001 al 2010 ha fatto anche parte della prestigiosa Corte europea dei diritti dell’uomo prima di appendere la toga al chiodo e dedicarsi all’attività accademica.
