Chi è Salvatore Parolisi, condannato per l'omicidio di Melania Rea: cosa fa oggi l'ex addestratore dell'Esercito e tutto l'iter processuale a suo carico
Protagonista della puntata di questa sera di Dark Lines – sempre in onda nella seconda serata di Rai 2, con la conduzione di Valentina Romani – l’omicidio di Melania Rea è stato uno dei più discussi dalla cronaca italiana, con un solo colpevole, ovvero l’allora marito Salvatore Parolisi, identificato piuttosto rapidamente grazie a indagini che hanno proceduto serratissime dal ritrovamento del cadavere al primo processo a suo carico.
Prima di arrivare alla figura di Salvatore Parolisi per ripercorrere tutto l’iter processuale e scoprire cosa faccia oggi, è bene partire dal 2011 e – più precisamente – dal 18 aprile: proprio quel giorno, infatti, Melania Rea sparì nel nulla senza lasciare alcuna traccia e solamente due giorni più tardi, il 20 aprile dello stesso anno, una telefonata anonima al 112 informò le Forze dell’Ordine che il suo corpo – ovviamente, purtroppo, senza vita – si trovava in un boschetto alle porte di Teramo.

Dalle immediate indagini, venne fuori che Melania Rea era stata aggredita alle spalle e colpita con 35 coltellate inflitte con un’arma che non è mai stata ritrovata: a Salvatore Parolisi si arrivò poco dopo, quando gli inquirenti scoprirono che nutriva da tempo una relazione con una studentessa del 235esimo Reggimento addestramento volontari dell’Esercito in cui l’uomo prestava servizio come istruttore.
L’iter processuale a carico di Salvatore Parolisi per l’omicidio di Stefania Rea: cosa fa oggi l’ex addestratore dell’Esercito
Fin dall’arresto – e nulla è cambiato da quel giorno – Salvatore Parolisi ha sempre continuato a professarsi del tutto innocente, sostenendo che la relazione con la studentessa fosse stata solamente una scappatella e che amava profondamente Melania, con la quale – peraltro – aveva avuto una figlia appena 18 mesi prima del violento omicidio: tesi alla quale gli inquirenti non hanno mai veramente creduto, puntando su di lui tutti i loro sospetti.
I processi a carico di Salvatore Parolisi si sono celebrati con il rito abbreviato (pur in assenza di una confessione) e dopo un’iniziale richiesta di ergastolo, caduta l’aggravante della crudeltà, è stato condannato a 30 anni di reclusione, poi confermati in secondo grado e ridotti a 20 dalla Cassazione: dal 2012 Salvatore Parolisi sta scontando la sua pena al carcere di Bollate dove si è dimostrato un detenuto modello.
Non a caso, nel 2023 Salvatore Parolisi è riuscito anche a ottenere un permesso premio, poi immediatamente revocato dopo la sua decisione di rilasciare un’intervista a Chi l’ha visto nella quale – secondo il Tribunale di sorveglianza – non mostrò alcun pentimento per l’omicidio; mentre oggi sappiamo solamente che in carcere ha seguito un corso da centralinista e che nel 2027 potrebbe ottenere la scarcerazione preventiva.
