L'Udienza Generale di Papa Leone XIV oggi 13 agosto 2025: l'invito alla pace supplicando Dio come San Kolbe. La fragilità umana e la fiducia di Dio
L’UDIENZA GENERALE (LONTANO DAL CALDO) E L’APPELLO ALLA PACE NEL NOME DI PADRE KOLBE
Lontano per una volta dal caldo di Piazza San Pietro, facendo la “spola” tra l’Aula Paolo VI e la Basilica di San Pietro per poter benedire tutti coloro che non erano riusciti ad entrare nell’aula per l’Udienza Generale del mercoledì in Vaticano, Papa Leone XIV ha tenuto un altro ciclo della catechesi sulla figura di Gesù nostra Speranza non mancando l’attenzione e la preghiera per le disastrose guerre in giro per il mondo.
È in particolare nel saluto rivolto ai pellegrini in arrivo dalla Polonia che va sottolineato il riferimento al grande Santo della Chiesa, Padre Massimiliano Kolbe: il sacerdote morto nel campo di concentramento ad Auschwitz offrendo la sua vita al posto di un padre di famiglia, è il riferimento del Santo Padre quando chiede a pellegrini e fedeli di pregare per la pace.

«Vi incoraggio a prendere esempio dall’eroico atteggiamento di San Kolbe, di sacrificio per l’altro»: ed è proprio tramite l’intercessione del “fresco” Santo polacco, che il Papa invita a «supplicare Dio di donare la pace a tutti i popoli coinvolti dalla tragedia della guerra».
PAPA LEONE XIV: “DIO NON SI SCANDALIZZA DEL PECCATO E DELLA FRAGILITÀ”
Nella lunga catechesi che ha aperto l’Udienza Generale di oggi 13 agosto 2025, Papa Leone XIV si è soffermato sulla cena della Santa Pasqua e sull’assoluta fragilità umana che pur amando non riesce a non ferire. Inizia da questa consapevolezza, se volete anche amara e complessa, il cammino della salvezza a cui invita Papa Prevost: «potremmo essere noi a spezzare la fiducia in Dio», ma questo non toglierà mai la Sua iniziativa nel venirci comunque a salvare.

La speranza cristiana è ribadita ancora una volta dalle parole di Papa Leone XIV: l’uomo anche se fallisce non viene mai abbandonato da Dio, neanche se lo si tradisce, «lui non smette di amarci» ed è solo se «ci lasciamo raggiungere da questo amore fedele, anche se ferito, che possiamo rinascere». È con quel dono gratuito di amore che l’umanità anche se traditrice può riconoscersi figli, e dunque sempre amati: ed è su questa modalità di amore che si gioca poi l’intero appello alla pace cristiana, quella fondata su questa speranza di figliolanza e fraternità.
Il male esiste, è realissimo, ma non ha mai l’ultima parola: il Vangelo infatti non insegna a negare la malvagità nel mondo, ma anzi invita a riconoscerlo – spiega Papa Prevost – come «occasione dolorosa per rinascere». Dio in persona accetta di soffrire, come con suo Figlio Gesù, scommettendo sulla libertà umana e fidandosi sempre di noi: «La fede non ci risparmia la possibilità del peccato, ma ci offre sempre una via per uscirne: quella della misericordia». Come spiega ancora Papa Leone XIV chiudendo l’Udienza Generale, Crisi non si scandalizza mai davanti alla fragilità umana, in quanto sa bene che «nessuna amicizia è immune dal rischio del tradimento. Ma Gesù continua a fidarsi».
LA PRIMA “MOSSA” SUI DICASTERI: TRASFERITO IL COMITATO DEI BAMBINI
Da questo pomeriggio Papa Leone XIV si trasferirà nuovamente a Castel Gandolfo dove trascorrerà la prossima settimana: prevista la Santa Messa per la Festa di Maria Assunta venerdì 15 agosto, così come la celebrazione eucaristica ad Albano Laziale per domenica 17 agosto 2025. Intanto viene notificata oggi dal bollettino della Sala Stampa in Vaticano la prima “mossa” del Pontefice in merito al complesso scacchiere dei Dicasteri.
In pratica, il Papa ha spostato il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, affidato appena 9 mesi fa da Papa Francesco a Padre Enzo Fortunato, all’interno del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita che dunque provvederà ad organizzare le prossime iniziative per i minori cristiani.
